Non c’è più tranquillità a Mugnano. Dopo l’ultimo episodio la città si chiude nella paura. La sparatoria di ieri ha scosso gli abitanti che oramai si sentono assediati. “Sapevamo che prima o poi sarebbe successo questo” ha detto una persona che ieri si trovava sul luogo del raid. La zona, tra via San Lorenzo e via Quasimondo, sembra essere diventata abituale ritrovo infatti di personaggi legati alla malavita.
A molti pare assurdo che si spari ad ora di pranzo in pieno centro. A molti pare incredibile che questi episodi capitano sempre più spesso. Sono in tanti infatti a riferire di altre azioni criminali condotte nell’anonimato, sempre tese ad un unico scopo. Zittire chi vuole mettersi contro il potere degli Amato. Sono ormai anni che il clan degli allora scissionisti ha egemonizzato il controllo del territorio della cittadini a Nord di Napoli: da quando intere zone della città sono divenute i nuovi fortini. Tutto nell’ottica di un asse di ferro con Melito.
Le vittime dei raid, o meglio la vittima, pare essere sempre la stessa, colui che fino a poco fa era il luogotenente del clan sul territorio e che ora pare essere meritevole di una punizione. Non si conosce ancora chiaramente il motivo che per alcuni potrebbe essere legato ad un presunto pentimento in famiglia e per altri invece potrebbe arrivare da una perdita di fiducia tra i vertici e gli uomini del territorio che sarebbero sempre più insofferenti e vorrebbero divenire più autonomi.
Uno dei motivi potrebbe essere il vuoto di potere creato dall’ultimo arresto del capozona degli Scissionisti su Mugnano. Qualche settimana fa è ritornato infatti in cella il ras Giacomo Migliaccio, detto Giacomino ‘a femmenella, dovendo espiare la pena di un anno e tre mesi di reclusione poiché riconosciuto colpevole di associazione per delinquere di tipo mafioso e associazione finalizzata al traffico di sostanza stupefacente commessi a Napoli e provincia fino all’anno 2011.