Mugnano, ottanta carabinieri e un elicottero: così è stato stanato il superboss maranese. VIDEO

Ottanta carabinieri più un elicottero hanno accerchiato l’appartamento delle palazzine di Mugnano dove si nascondeva il superboss Antonio Orlando, capo dell’omonimo clan egemone tra Marano, Calvizzano e Quarto. Il camorrista è rimasto sorpreso dall’arrivo delle forze dell’ordine, ma non ha opposto resistenza. Alla vista dei militari dell’Arma, ha tentato di bruciare i “pizzini” che teneva nel nascondiglio.

L’operazione è scattata alle 4 del mattino in una palazzina di tre piani con mansarda. C’erano 16 appartamenti ed i carabinieri erano ovunque, anche nei garage, per bloccare qualsiasi via di fuga. Gli uomini della Benemerita hanno sfondato la porta e lui ha alzato le mani. Ha provato a bruciare i documenti, carta d’identità ed una tessera sanitaria. C’era il suo volto con altri dati anagrafici.

I carabinieri nell’appartamento hanno trovato di tutto. Tapis roulant, doccia solare e sauna in mansarda. Anche cibo costoso e bottiglie di vino di un certo valore. Ogni comfort per il boss erede dei Nuvoletta, che si manteneva in forma nonostante l’età avanzata. Aveva anche una botola per nascondersi nel caso dell’arrivo delle forze dell’ordine. In questo caso, però, la botola segreta è servita a poco: per chiudersi, infatti, avrebbe richiesto la mano di un complice.

Nel nascondiglio di Antonio Orlando, sono stati trovati anche 6mila euro in contanti e diverse lettere che saranno oggetto di indagine. “Va sottolineata la caratura criminale del soggetto e del suo clan – spiega il Tenente Colonello Gaspare Giardelli del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna -. La portata è internazionale, soprattutto nel narcotraffico”. “Orlando aveva scelto rifugio da capoclan perché era collocato vicino alla circumvallazione esterna – dichiara l’ufficiale -. Aveva esigenza di stare vicino a Marano, sua roccaforte criminale”.

Ti potrebbe interessare

Torna in alto