Musica.“Neapolitan contamination”, Napoli nel mondo e il mondo a Napoli

Dove andiamo?
È la domanda ricorrente del concerto dei Neapolitan Contamination.

Il progetto. Mentre il mondo, in alcuni paesi, fa fatica a mettere insieme religioni, nazionalità e mentalità, la musica tiene fuori i rumori di fondo del pregiudizio e riesce a fondersi dei luoghi e nei suoni.
Se poi il filone della contaminazione è quello delle melodie napoletane, potrebbe stimolare facilmente l’appartenenza e rendere tutto magico.

Le canzoni.Scalitanella” , “Maruzzella“, “Je te vurria vasà“, e ancora “Te voglio bbene assaje“, ““Dicintincelle vuie“, “O’ surdato nnammurato“, “Napule è”.
Questi ed altri brani classici, vengono immersi nei villaggi caldi dell’Africa, nelle periferie di Buenos Aires o nei mari della Spagna più passionale, o nel gospel americano degli States.
Uno stupefacente “O’ sole mio” che si innesta in “A wonderful world” di Armstrong. Queste ed altri virtuosismi musicali nello spettacolo dei Neacò, Neapolitan Contamination.

Una scaletta che oscilla tra brividi e gioia, quella proposta nel
concerto dalla piccola orchestra e messo in scena nella cornice de “Le stufe di Nerone” a Bacoli.
La storia di un viaggio riportata in un diario. La voce narrante e quella di Luigi Carbone, pianista e anima del progetto. Le orchestrazioni sono di Aldo Perris. L’energia dei ritmi è quella del noto percussionista Giovanni Imparato cofondatore del gruppo.

Il Viaggio. Nell’itinerario Napoli c’è sempre, sottoforma di ricordo e ad ogni ricordo corrisponde una melodia. La città è descritta come una di quelle sopravvissute al tempo, un luogo che riesce ad accogliere, “stringere la mano” e ad includere.

La città. Dunque la musica di Napoli si fonde a quella del resto del mondo e quest’ultima apre le braccia all’anima partenopea. Come farebbe una mamma o una buona amica. Una storia meravigliosa di amore e note che viaggiano, si lasciano e si ritrovano. Sempre a Napoli. Nelle mani di Carosone e nell’inchiostro degli autori dell’inizio del 900’.

Le parole del finale spiegano bene quello che la musica trasporta di brano in brano: “Viaggia rispetta e ama i popoli del mondo. Scoprirai che tutto il mondo era già a Napoli”. Un concerto da vedere, ascoltare e vivere. Consigliatissimo.

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