Ci sarebbe un femminicidio alla base della morte di Anastasiia Bondarenko, la ragazza di origini ucraine di 23 anni morta carbonizzata in un incendio scoppiato l’altra settimana nei pressi dell’Orto Botanico di Napoli. E’ l’inquietante ipotesi formulata dagli inquirenti.
Napoli, ragazza morta carbonizzata: ipotesi femminicidio
Era il 10 marzo scorso quando la 23enne perse la vita nell’ambito di un rogo esploso all’interno di un appartamento in vico I Sant’Antonio Abate, alle spalle dell’Orto Botanico. Dopo i primi accertamenti e le prime indagini effettuate dagli investigatori, prende corpo l’ipotesi dell’omicidio. Si sarebbe cioè trattato di un incendio doloso, probabilmente innescato dal connazionale Dmytro Trembach, con cui la donna aveva una relazione sentimentale.
Le fasi prima della tragedia
L’uomo al momento è in stato di fermo con l’accusa di omicidio. A eseguire il provvedimento – in attesa di convalida – sono i carabinieri della stazione di Borgo Loreto. Secondo una prima ricostruzione, Trembach avrebbe appiccato intenzionalmente le fiamme nell’appartamento con cui viveva anche con la figlia piccola e un’altra donna. La ragazza, al momento del rogo, era in bagno quando sono divampate le fiamme. Uscita dalla toilette si sarebbe ritrovata davanti un muro di fuoco che non le permetteva via d’uscita. Mentre Anastasiia moriva carbonizzata, la coinquilina, presente nell’altra parte dell’appartamento, riusciva a mettersi in salvo insieme alla bimba di 5 anni.