Multata in via Toledo di 400 euro per aver abbassato la mascherina e mangiare un dolce. E’ quanto raccontato da una ragazza ai microfoni della Radiazza, la trasmissione condotta da Gianni Simioli su Radio Marte. Autori della sanzioni i carabinieri.
Napoli, multata per aver mangiato un dolce abbassando la mascherina
“Stavamo passeggiando – spiega il fidanzato della giovane multata in radio -, ci siamo concessi qualche ora di svago per festeggiare la mia laurea, quando abbiamo deciso di entrare in una nota gelateria che è in quella strada. La mia ragazza ha preso un dolce e, non potendo consumarlo nel locale, che non dispone di posti a sedere, siamo usciti fuori. Una volta in strada, la mia ragazza si è abbassata la mascherina per mangiare il dolcino. Il tempo di finirlo, poi è andata a buttare la carta nell’apposito contenitore e io subito le ho ricordato di tirare su la mascherina. Ma proprio in quel momento siamo stati avvicinati da una pattuglia dei carabinieri”.
Poi prosegue nel racconto: “Erano in tre e uno di loro si è preso i nostri documenti, si è chiuso in macchina e ha iniziato a scrivere. A quel punto ho capito che c’era qualcosa che non andava, ho chiesto spiegazioni e il militare mi ha detto che stava scrivendo un verbale, perché la mia ragazza era senza mascherina. Allora ho tentato di spiegargli che aveva appena finito di mangiare un dolce, ma lui mi ha risposto che ci aveva avvistato da lontano e il dolce non l’aveva visto. Nel frattempo, intorno a noi c’era gente che passeggiava tranquillamente senza mascherina, ma non veniva nemmeno considerata dai carabinieri”.
“Gli abbiamo fatto notare che la legge è uguale per tutti e che in quel caso stavano colpendo solo noi, ma l’agente ha iniziato ad alterarsi e a dire che potevamo contestarlo. Poi ci ha consegnato il verbale che noi non abbiamo firmato. Non è possibile pagare una multa di 400 euro perché si sta facendo una cosa normalissima, come mangiare un dolce per strada. Tra l’altro, la mia fidanzata è disoccupata e quel verbale non lo può pagare”. Infine conclude: “Abbiamo lo scontrino su cui è segnato come orario 18.25, mentre sul verbale c’è scritto 18.27. In più ci sono gli impiegati della gelateria disposti a confermare la nostra presenza nel locale poco prima che ci fermassero i carabinieri”.