Napoli, accoltellato mentre mangia un panino. Parla il padre del 12enne

“Mi hanno detto che poteva morire, ma il bimbo adesso sta bene, grazie a Dio”. A parlare è il padre del 12enne accoltellato da un coetaneo in piazza Municipio sabato scorso mentre mangiava un panino.

Napoli, accoltellato mentre mangia un panino. Parla il padre del 12enne

In un’intervista rilasciata al Mattino, il genitore ripercorre quei momenti drammatici. “Stava mangiando un panino, quando è scoppiata una lite con bambini come lui. Oggi giorno tutti i ragazzini a Napoli stanno in queste condizioni in mezzo alla strada. Penso che mio figlio non è né il primo né l’ultimo che arriverà qui in quelle condizioni”, dice il padre della vittima.

Il ragazzino è ricoverato nel reparto di chirurgia pediatrica dell’ospedale Santobono di Napoli. Qui è arrivato sabato sera, intorno alle 22, con un’ambulanza proveniente dal Pellegrini, dove aveva ricevuto le prime cure per le varie ferite dorsali di taglio e punta, di cui una profonda a sinistra. A soccorrere il 12enne è stato un passante che si trovava in piazza Municipio. Ha notato i ragazzini litigare, li ha divisi e poi ha accompagnato l’adolescente, ancora sanguinante, all’ospedale. Senza il suo intervento probabilmente la vicenda avrebbe avuto un epilogo diverso.

Le condizioni del 12enne

Come riporta Il Mattino, il ragazzino è stato sottoposto a tac dai medici, i quali hanno evidenziato che il fendente ha sfiorato appena il polmone non causando danni al tessuto polmonare. Il minorenne è in condizioni stabili e per fortuna non è in pericolo di vita, tuttavia è ancora in sotto stretta osservazione.

Identificato l’aggressore

I Carabinieri della Compagnia Napoli Centro, che indagano sul caso, sono riusciti a identificare in poco tempo l’aggressore della vittima. Si tratta anche nel suo caso di un bambino di 12 anni e per questo motivo non è imputabile: insieme ad altri amici avrebbe incrociato il ragazzino, che conosceva solo di vista. Alla base del litigio ci sarebbero futili motivi, forse una parola o uno sguardo di troppo. Quanto basta per scatenare violenze e manifestazioni di rabbia incontrollate tra i giovanissimi.

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