Napoli. All’ospedale Monaldi di Napoli, per gli occhi dei bimbi trapiantati di cuore (o in attesa di trapianto) sarà come tuffarsi in un fondale marino.Un gigantesco e colorato acquario, infatti, verrà disegnato sulle pareti del nuovo reparto di trapiantologia pediatrica dell’Azienda dei Colli, la cui attività è stata sospesa formalmente per due anni.
Una lunga attesa che ripaga delle numerose azioni messe in campo dal “Comitato genitori trapiantati”, tra cui proteste, lettere e scioperi della fame, quando nel 2016 furono sospese le procedure di trapianto pediatrico.
Al momento, in vista dell’organizzazione di un reparto unico per i trapianti, i degenti sono divisi in fasce e costretti a una sistemazione provvisoria: “I bambini dai 10 anni in su e i vecchi trapiantati confluiscono nei reparti per gli adulti. Mentre l’altra fascia, quella dai 0 ai 10 anni, viene assistita dall’equipe medica nel reparto di cardiologia pediatrica”, racconta Dafne Palmieri, portavoce del Comitato genitori trapiantati.
Intanto qualcosa dalla Regione Campania si è mosso. Il governatore Vincenzo De Luca ha firmato un decreto commissariale che avvia la riorganizzazione delle attività trapiantologiche pediatriche al Monaldi, aprendo così un barlume di speranza per il rilancio di un ospedale che, in materia, resta l’unico vero riferimento nel Mezzogiorno d’Italia. E sebbene il Monaldi non sia ancora ufficialmente autorizzato a operare, i casi di emergenza non sono mancati negli ultimi due anni. L’ultimo trapianto, infatti, risale a dieci giorni fa.
Il progetto Aquario. L’opera di decorazione delle pareti del reparto inizierà a metà febbraio. Il progetto, che nasce dalla sinergia di due associazioni Ospedali Dipinti e Donare è Vita, è presente sulla piattaforma di raccolta fondi GoFundMe. Ma è possibile fare una donazione anche attraverso un bonifico.
“Basta un piccolo gesto per donare. Aiutiamo a colorare la vita di questi ragazzi, che vivono gran parte del loro tempo in ospedale. Dopo l’intervento di trapianto, bambini e adolescenti devono affrontare un lungo periodo di degenza. Ed è importante che nel nuovo reparto, finalmente prossimo all’apertura, ci siano decorazioni che possano mettere allegria ai pazienti, ma anche ai loro genitori”, chiosa Dafne Palmieri.
Di Silvia D’Angelo
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