Probabilmente era Nunzio Saltalamacchia (foto al centro), nipote del boss Eduardo, l’obiettivo dell’agguato avvenuto questa notte in via Santa Chiara a Napoli, nel cuore del centro storico. Ferito, con lui, Alessio Bianco, aiutante pizzaiolo, 25 anni, ridotto in fin di vita.
Napoli, agguato al centro storico: forse obiettivo era nipote del boss. Giovane pizzaiolo in fin di vita
I due ragazzi si trovavano all’esterno di un’attività commerciale quando sono state avvicinate da una persona che, dopo aver estratto una pistola, ha aperto il fuoco. Saltalamacchia è stato raggiunto dai proiettili agli arti inferiori mentre Bianco è stato colpito al basso ventre. L’aggressore si è poi velocemente allontanato a piedi, sotto gli occhi di decine di testimoni che in quel momento affollavano i luoghi della movida.
Sul caso indagano gli uomini della Squadra Mobile. Dopo il ferimento, i due giovani si sono recati con mezzi propri all’ospedale Vecchio Pellegrini di Napoli. Il più grave, secondo l’ultimo bollettino, sarebbe Bianco, sottoposto a intervento chirurgico e dichiarato in pericolo di vita. Saltalamacchia, invece, dopo essere stato medicato ha lasciato la struttura con una prognosi di due settimane.
Le ipotesi
Scartata l’ipotesi della lite finita male, resta in piedi quella della punizione, maturata negli ambiti della malavita del centro storico. A rafforzare questa ricostruzione, i legami familiari di Saltalamacchia. Il ragazzo, infatti, è il nipote del boss Eduardo indicato dalle forze dell’ordine come uno dei principali esponenti della camorra che controlla la vicina zona di Montecalvario. Il 22enne è anche imparentato con Luigi Caiafa, giovane rapinatore ucciso da un poliziotto. Alessio Bianco, invece, è descritto nel quartiere come un “bravo ragazzo” e un “onesto lavoratore”, impiegato in una pizzeria, non invischiato in faccende criminali. Sarebbe dunque solo vittima di amicizie sbagliate.