Ci sarebbe la faida di camorra che sta imperversando nell’area est di Napoli dietro l’agguato consumato in pieno giorno a Piazza Nazionale, all’angolo con via Matteo Acquaviva. Il bersaglio del raid che è costato tre feriti – tra cui una bimba di 3 anni – è un pregiudicato di 31 anni, Salvatore Nurcaro, di San Giovanni a Teduccio, legato da rapporti di parentela con il clan Reale del rione Pazzigno.
L’uomo è crollato a terra davanti alla vetrina di un bar, i cui tavolini hanno tracce di sangue. Tutt’intorno, a terra, vi sono numerosi bossoli. La piazza e le strade limitrofe, via Polveriera e via Acquaviva, erano affollate di gente. Un’auto Mitsubishi presenta i fori di due colpi di pistola in uno sportello e sul tettuccio.
L’uomo è stato raggiunto da alcuni proiettili al torace ed è ricoverato in fin di vita all’ospedale Loreto Mare, in via Marina. Sul caso indagano gli agenti della Polizia di Stato coordinati dalla Procura della Repubblica. Gli inquirenti ipotizzano che Nurcaro sia stato ferito nell’ambito della faida tra i Rinaldi e i Mazzarella, da sempre in lotta per il predominio delle attività illecite tra San Giovanni a Teduccio e Barra.
Nel corso dell’agguato sono rimaste ferite anche altre due persone: si tratta di una bimba di tre anni, ferita al torace, e Immacolata Molino, la nonna della piccola, 49 anni. Entrambe sembrano estranee alle dinamiche di camorra che si celano dietro il raid. Sarebbero soltanto vittime innocenti dell’ennesimo agguato messo a segno dai clan dell’area Est di Napoli.