Continua la preoccupazione per lo stato di salute degli ospedali napoletani. Dopo il sovraffollamento del Cardarelli e il caso formiche al San Giovanni Bosco, anche l’Ospedale degli Incurabili, in pieno centro, storico torna a far parlare di sé in negativo.
Nella giornata di ieri diversi utenti sono stati rimandati a casa per la chiusura del CUP, il centro unico di prenotazione, sgomberato a causa di uno smottamento del terreno sottostante. Non è il primo crollo del pavimento della struttura: solo due giorni fa un’altra area era stata interdetta e lo scorso anno si scoprì un salto di diversi metro a ridosso dello scalone monumentale.
Dall’interno della struttura filtrano pochissime informazioni. I tecnici non parlano e la preoccupazione di lavoratori e pazienti aumenta, visto il moltiplicarsi delle crepe in pochi giorni. Una conduttura dell’acqua, ritenuta dai tecnici dell’ASL responsabile dei disagi, è stata già verificata dall’ABC senza che venissero riscontrate anomalie.
Sembra, inoltre, che oltre alla chiusura della palazzina A, e allo sgombero del cortile dalle auto parcheggiate, potrebbero rendersi necessario sgomberare anche la direzione sanitaria, il laboratorio di patologia clinica e tutta l’area della scuola infermieri. Il ricollocamento dei servizi chiusi e di quelli che chiuderanno a breve costituisce già un grosso problema.
L’ansia cresce, perché nessuno vorrebbe vedere ripetersi in una struttura importante come quella degli Incurabili un crollo strutturale come quelli avvenuti nell’ex monastero di San Paolo nel 2018 o nella palazzina di Veterinaria del 2015.