Napoli, Arcangelo Correra ucciso per “gioco” finito male: l’ipotesi sulla morte del 18enne

Potrebbe essere stato un gioco finito tragicamente. È una delle altre ipotesi avanzate nelle ultime ore sulla  morte di Arcangelo Correra, 18 anni, ucciso da un colpo di pistola a Napoli, in via Tribunali. La pallottola, che lo ha raggiunto alla fronte, sarebbe partita accidentalmente mentre uno dei giovani presenti con lui maneggiava una pistola. I due amici della vittima, ascoltati dalla squadra mobile, hanno confermato questa versione, ma l’indagine resta aperta per verificare ogni dettaglio. Uno di loro avrebbe ammesso la propria responsabilità, precisando però che si è trattato di un errore fatale.

L’incidente è avvenuto poco prima delle 5 del mattino, in piazzetta Sedil Capuano, a pochi passi da via dei Tribunali. Il giovane è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale Pellegrini in condizioni gravissime, e purtroppo è deceduto intorno alle 11, dopo aver subito una grave emorragia cerebrale causata dal colpo alla testa.

Le indagini, condotte dalla squadra mobile di Napoli sotto la direzione del dirigente Giovanni Leuci, si concentrano ora sul racconto dei due ragazzi coinvolti, che dovranno essere ulteriormente esaminati. Tra i due amici di Correra, uno è parente di Luigi Caiafa, il 17enne ucciso da un poliziotto durante una rapina nel 2020. Arcangelo, tuttavia, secondo quanto riferito dai familiari, non aveva precedenti penali e non apparteneva a gruppi criminali. I familiari del ragazzo hanno categoricamente smentito ogni legame con ambienti criminali, affermando che il giovane non aveva amicizie problematiche.

Sul luogo dell’incidente è stato trovato almeno un proiettile non esploso, ma al momento non è chiaro se sia legato a quanto accaduto. Le indagini proseguono per chiarire che cosa è successo all’alba.

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