Napoli, bambini orfani e malati scrivono a Babbo Natale: “Fammi guarire”

C’è chi chiede un lavoro per il papà, chi vorrebbe guarire dalla malattia, chi spera di poter passare più tempo con i genitori. Eccole qui le letterine inviate all’indirizzo di Babbo Natale: a scriverle i piccoli ospiti delle case famiglia, spesso senza mamma e papà; e anche i bimbi ricoverati all’ospedale Pausilipon.

Come si legge su Il Mattino, anche quest’anno, Anna Di Base con la sua “Spa-Società per amore” ha organizzato la solidale festa di Natale. C’è davvero di tutto in quelle lettere consegnate nelle mani della “Spa”: drammi familiari, amarezza, malattie, ma anche ingenuità e spensieratezza.

Le lettere dei bambini a Babbo Natale

Alessandro, 9 anni appena compiuti, è uno di loro: “Come sai – scrive il piccolo a Santa Claus – questo è il primo Natale che festeggio a casa mia. Dopo tanti anni, finalmente, sono uscito dalla comunità”. Alessandro fa riferimento alla casa famiglia dove ha vissuto a lungo con la mamma. Ma il suo problema adesso è un altro: “Lei lavora tanto e, purtroppo, non riesce a stare più con me”.

Da qui il desiderio di aiutarlo a far sì che possano passare più tempo insieme con la speranza che, la mamma, riesca anche a mettere insieme i soldi necessari “per finire la mia cameretta che, pure se è bella, è ancora tutta vuota”. E poi c’è Mohamed, di Damasco, un desiderio su tutti: “Pace e serenità per la mia famiglia in Siria”.

La storia di Carmen e Alessia

Carmen, 10 anni, racconta la sua malattia a Babbo Natale: “Per fortuna a giugno ho finito le cure, ora ci sono solo i controlli e finalmente sono libera di correre e giocare. E siccome sono bravissima, e quando mi pungono per i prelievi non piango più, vorrei avere un gioco della Nintendo Switch e quello di Kirby Star Allies”.

Non solo, la piccola Carmen – che si firma “la guerriera” – pensa anche al fratellino: “Si chiama Alfredo – spiega a Babbo Natale – ma non preoccuparti, per lui va bene lo stesso gioco che ho scelto io”.

Infine, Alessia, 5 mesi e mezzo. Per lei scrive sua madre che racconta una storia di botte e di soprusi ma, per fortuna, a lieto fine: “Il peggio è passato, ora siamo tutti più sereni e tu, Babbo Natale, portami, se puoi, un regalino adatto a me, una bambola per mia sorella e un gioco bello per mio fratello di tre anni e mezzo”. Ogni lettera raccolta dai volontari sarà consegnata ad altrettanti benefattori che si occuperanno di esaudire i desideri dei bambini.

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