Napoli, blocca traffico in doppia fila: picchia autista Anm e distrugge autobus

Parcheggia in doppia fila, pretende di avere ragione e aggredisce l’autista dell’ANM. E’ successo a Napoli, in via Ciela. A darne notizia Marco Sansone del sindacato Usb.

Napoli, parcheggia in doppia fila e picchia autista ANM

La scena si è consumata nel pomeriggio di ieri quando il conducente di un autobus linea 181, arrivato in Via Luca Giordano al Vomero, non riesce a svoltare a sinistra per Via Alessandro Scarlatti per la presenza di una Renault Clio ferma in doppia fila, con le luci di emergenza accese e con all’interno una donna in evidente stato di gravidanza.

Il “blocco” stradale è andato avanti per circa 15 minuti tra la perplessità dell’operatore d’esercizio e la rabbia sia dei viaggiatori che erano nell’autobus che di quelli in attesa sulla fermata.

“Mentre il traffico si intensificava – racconta Sansone -, la donna all’interno della Clio continuava a ripetere che il marito, autista dell’auto, sarebbe tornato a momenti, ma intanto il conducente del bus comunicava i problemi di viabilità alla Centrale Operativa, la quale, a sua volta, avvisava le forze dell’ordine.

All’arrivo del proprietario della Renault Clio, le persone coinvolte dal blocco nelle vetture in coda dietro l’autobus ed i viaggiatori interni ed esterni alla linea 181, inveivano contro quest’ultimo, reo di aver creato problemi a causa della sua inciviltà”.

La rottura del finestrino

Qui avviene l’assurdo. Anziché scusarsi e andare via, l’automobilista aggredisce e picchia l’autista del mezzo e con un tubo d’acciaio recuperato dalla sua stessa automobile, frantuma il finestrino dell’autobus, le cui schegge colpiscono al volto una viaggiatrice.

“A quel punto – prosegue Sansone -, vistosi assalito dalle persone che avevano assistito al suo gesto folle, prima che arrivassero le forze dell’ordine, scappava a piedi verso Via Francesco Cilea, lasciando lì auto e donna incinta”.

A indagare sull’episodio la Polizia di Stato. Gli agenti hanno verbalizzato l’accaduto e hanno invitato la donna a contattare il compagno affinché si costituisca in Questura. L’ANM fa intanto sapere che intende costituirsi parte civile.

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