“Perché oggi per sentirsi più forti e grandi bisogna girare con una pistola? Se non hai una pistola questi pensano che non sei nessuno, intanto è stato ucciso un ragazzo senza motivo”. A parlare è Carlo, amico di Francesco Pio Maimone, il 18enne di Pianura ucciso con alcuni colpi di pistola esplosi da Francesco Pio Valda, 19 anni, sul lungomare di Mergellina, nella notte tra domenica e lunedì.
Napoli, Carlo racconta gli ultimi istanti di vita di Francesco Pio
Sono momenti drammatici quelli ricostruiti da Carlo, che era con Francesco Pio quella tragica notte. È stato lui, insieme ad altri amici, a soccorrere il 18enne in via Caracciolo provando prima a rianimarlo e po ad assisterlo durante la corsa disperata in ospedale.
“Come ogni domenica sul lungomare, eravamo in uno chalet a mangiare noccioline quando c’è stata una sparatoria – ha raccontato -. Io mi sono girato e ho visto che Francesco era stato colpito da un proiettile. Inizialmente credevo fosse svenuto, mi ha detto solo “Carlo” poi non ha parlato più. E’ morto tra le mie braccia. Ho provato a fargli la respirazione bocca a bocca, gli ho sollevato la maglietta e ho visto una macchia sangue e un piccolo foro”.
“Ho provato ad alzarlo – prosegue Carlo nel racconto – alcuni passanti hanno provato ad aiutarmi ma non c’è stato niente da fare. Francesco Pio è stato poi caricato su una volante, ma abbiamo notato che si è fermata improvvisamente. Così, a bordo di un’auto di un mio amico, l’abbiamo raggiunta: ho afferrato il corpo di Francesco Pio e l’ho caricato nella nostra auto, poi siamo andati in ospedale. Ma è stato inutile”.
“Oggi per essere più grandi bisogna girare con una pistola, ma perché? Se non hai una pistola, non sei nessuno. Si è sentito uno potente avendo una pistola con sé, intanto ha ucciso un povero innocente”, ha concluso amareggiato il giovanissimo di Pianura.
Killer fermato a Napoli
Il presunto killer è stato fermato, ieri pomeriggio, dalla Squadra Mobile di Napoli; a incastrarlo le telecamere di videosorveglianza presenti in via Caracciolo, le cui immagini hanno permesso agli inquirenti di identificare chi, quella tragica notte, ha aperto il fuoco per una scarpa sporcata, scatenando il fuggi-fuggi generale. Maimone, che dovrà rispondere di omicidio aggravato dalle modalità mafiose, proviene da una famiglia già nota agli investigatori per i suoi legami con la camorra.
Suo padre, Ciro, legato al clan Cuccaro, fu ucciso dieci anni fa in un agguato dinanzi alla sua abitazione. Suo fratello, invece, è stato arrestato la scorsa estate per aver fatto parte di un commando che ha ferito a colpi di pistola un ragazzino di 16 anni per questioni legate allo spaccio.
La nonna del giovane invece è coinvolta in inchieste sul clan. Anche lo stesso Francesco Pio Valda ha alle spalle un curriculum criminale di tutto rispetto: tre anni fa, fu arrestato quando era ancora un minorenne, insieme al fratello, per questioni legate a detenzione di sostanze stupefacenti. Grazie al suo legale ottenne, però, la messa alla prova lavorando per un periodo come pizzaiolo.