In centinaia contro il coprifuoco imposto dal governatore Vincenzo De Luca in Campania. Commercianti, negozianti e piccoli imprenditori ieri si sono dati appuntamento davanti a Palazzo Santa Lucia per il flash mob di protesta con cui il mondo del commercio chiede un allentamento delle misure di contenimento.
Protesta a Napoli, in centinaia contro il coprifuoco
I manifestanti hanno sfilato davanti alla sede della Regione intonando cori e sventolando striscioni, per poi spostarsi poco dopo mezzanotte in via Partenope, uno dei crocevia della movida partenopea. Qui il corteo ha inscenato un blocco stradale al grido di “libertà”, creando molti disagi alla circolazione.
“Come si fa ad andare avanti fino a giugno?”, grida uno dei commercianti. “Nessuno ci sta aiutando, non sappiamo quanto possiamo resistere”, il commento di una negoziante. “Nessuno ci ha mai interpellato, ci hanno chiuso senza mai chiederci un confronto”, lamenta un altro. Secondo i rappresentanti della categoria, il coprifuoco comporterebbe ulteriori diminuzioni nel fatturato che finora ha registrato un calo del 50%. Ma con questa nuova limitazione la soglia supererebbe il 70%. Un tracollo economico che coinvolgerebbe decine di piccole e medie imprese, già messe in ginocchio dallo scorso lockdown.
“Siamo pronti – afferma Stefano Meer della “Rete piccole e medie imprese napoletane” – a rispettare le regole e lo faremo da domani. Se si pensa alle nostre attività come uno strumento di contagio, siamo disposti a fare questo ulteriore sacrificio, ma è necessario che tutti facciano la loro parte. Le istituzioni non devono lasciarci soli e devono fare la loro parte per garantire il futuro delle attività che saranno penalizzate dal coprifuoco. Dobbiamo essere tutelati noi e i nostri dipendenti, attraverso misure rapide e di sostegno economico. Stavolta non si può sbagliare altrimenti a rimetterci saranno centinaia di famiglie in tutta la città e in tutta la regione”.
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