Catturati mandati ed esecutori del tentato omicidio di Antonio Liberti nell’ambito della faida di camorra tra i clan Mele e i Pesce-Marfella nel quartiere Pianura. Nella mattinata odierna, la Squadra Mobile di Napoli ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa su richiesta della locale DDA, a carico di Vincenzo Mele, classe ’77, e Lucia Sorrentino, classe ’96.
I due, entrambi esponenti del clan camorristico dei Mele, operante nel quartiere di Pianura, sono ritenuti responsabili, di tentato omicidio, detenzione e porto illegale di armi da sparo, delitti aggravati dal metodo mafioso.Le indagini hanno consentito di ricostruire il contesto criminale in cui è maturato il tentato omicidio di Antonio Liberti, affiliato al clan Pesce-Marfella, operante nel quartiere di Pianura, avvenuto a Napoli il nove gennaio 2017.
Il tentato omicidio di Liberti si colloca, come documentato dalle attività investigative, nell’ambito della faida tra il clan dei “Mele e il clan “Pesce Marfella”. L’agguato fu deciso da MELE Vincenzo per vendicare l’omicidio di Pisa Raffaele, avvenuto a Napoli il 13 dicembre del 2016. Lucia Sorrentino ha svolto il ruolo di specchiettista, fornendo agli esecutori materiali notizie sulla localizzazione della vittima.