Napoli. È stato celebrato questa mattina al Tribunale di Napoli, innanzi al GIP Dott.ssa Maria Laura Ciollaro, il processo a carico di 7 imputati, arrestati lo scorso maggio.
Sono tutti ritenuti responsabili, a vario titolo, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, associazione a delinquere.
Falsi permessi di soggiorno per presunti terroristi, 6 condanne
Gli imputati hanno chiesto ed ottenuto di essere giudicati con il rito abbreviato. Questa mattina ci sono state le ultime discussioni degli avvocati difensori e la lettura del dispositivo di sentenza:
⁃ Fourati Salim, detto Samuele o Zaito, 48enne algerino, residente a Marano: anni 3 mesi 4 di reclusione (chiesti dal pubblico ministero: anni 7 mesi 6 di reclusione)
⁃ Faycal Kheirallah, 42enne algerino, detto ‘capo’ o ‘il professore’: 3 anni e 3 mesi (chiesti anni 6 mesi 6 di reclusione);
⁃ Scagliola Flavio, 45enne, poliziotto: anni 2 mesi 8 di reclusione (chiesti anni 8 di reclusione);
⁃ Grine Mounier, 35enne algerino: anni 2 di reclusione (chiesti anni 5 mesi 6 di reclusione);
⁃ Qing Weng, detto ‘Michele il cinese’, di Fujian (Cina): anni 2 di reclusione (chiesti anni 6 mesi 6 di reclusione);
⁃ Alessandro Cerrone, di 41 anni: anni 2 di reclusione (chiesti anni 6 mesi 6 di reclusione)
Assoluzione da diversi capi di imputazione e riqualificazione di alcuni capi di accusa, può ritenersi soddisfatto il collegio difensivo composto dagli avvocati Giacomo Pace, Nicola Filippelli, Luigi Poziello, Dario Mancini, Angelo Raucci, Antonio Amendola.
Tre algerini arrestati
Per l’inchiesta del Gico e della Squadra Mobile di Napoli che ha sgominato una banda dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina erano finiti in carcere tre algerini: Salim Fourati, detto ‘Zaito’ o ‘Samuele’, di 48 anni; Mounier Grine, di 36 anni e Faycal Kheirallah, 42 anni, detto ‘capo’ o ‘il professore’.
Tra i condannati anche poliziotto di Marano
In carcere era finito anche Flavio Scagliola, poliziotto di 45 anni e per l’ex agente Vincenzo Spinosa, di Marano, di 64 anni. Il giudice aveva invece disposto gli arresti domiciliari per il 28enne Qing Weng, detto ‘Michele il cinese’, di Fujian (Cina) e Alessandro Cerrone, di 41 anni. I reati contestati, a vario titolo, l’associazione per delinquere dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e alla corruzione.