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Napoli, formiche e crolli al San Giovanni Bosco. C’è il rischio chiusura

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Non c’è pace per l’Ospedale San Giovanni Bosco: la struttura, da tempo al centro delle cronache per il caso dell’infestazione di formiche, versa in condizioni critiche anche per altri aspetti. Nelle scorse ore si è aggiunto alle problematiche già presenti il crollo della controsoffittatura della sala parto del reparto di ginecologia.

La sala operatoria era già stata chiusa perché inagibile, con i medici del reparto che ormai da qualche tempo erano obbligati ad operare al presidio ospedaliero al piano terra. Oggi, però, la notizia è arrivata ad aggravare la crisi del nosocomio, che viaggia su un doppio canale: quello strutturale, legata alla presenza delle infiltrazioni d’acqua e della carenza di manutenzione, e quella igienico-sanitaria e del personale, per la quale la vicenda delle formiche ha rappresentato l’apice, con la sospensione di tutti i medici in turno in quel momento.

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Il direttore generale dell’ASL Mario Forlenza ha presentato nei giorni scorsi denuncia ai carabinieri per tentativo di sabotaggio: secondo il massimo dirigente del San Giovanni Bosco, infatti, ci sarebbero in corso tentativi di attuare un disegno criminale ai danni della struttura, di chi ci lavora e dei suoi pazienti. Questi tentativi avrebbero trovato applicazione effettiva nell’inserimento di alcuni oggetti ostruenti nelle condutture idriche dell’ospedale nel giorno dell’ispezione ministeriale avvenuta per il “caso formiche”, col tentativo – vanificato da un rapido spurgo – di allagare alcune zone della struttura.

Intanto, nella giornata di domani mercoledì 16 Gennaio, alle ore 9, è stato convocato un vertice che vedrà riunite nella Direzione Sanitaria del San Giovanni Bosco la Commissione d’Indagine, i Direttori Sanitari di Presidio e Aziendale, e il Direttore Dipartimento Ospedaliero Aziendale. L’obiettivo della riunione è quello di fare il punto della situazione. Al momento non si esclude una significativa riduzione dell’attività ospedaliera che consisterebbe nella chiusura di interi reparti con grave disagio per i pazienti: verrebbe prospettato infatti il trasferimento di questi malati in altre strutture, al fine di effettuare le necessarie bonifiche.

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