Napoli, funerali del piccolo Samuele macchiati da violenza: picchiato poliziotto

Si macchiano di violenza i funerali del piccolo Samuele Gargiulo, il bimbo di 4 anni lanciato dal terzo piano della sua abitazione di via Foria dal domestico. Durante lo svolgimento delle esequie presso la chiesa Santa Maria dgli Angeli alle Croci, un poliziotto della Digos, in borghese, è stato malmenato da due loschi individui che intimavano a tutti di non fare riprese video.

Funerali del piccolo Samuele finiscono nel sangue: picchiato poliziotto

Si respirava un clima surreale in via Veterinaria, traversa di via Foria. Sul sagrato un silenzio rotto appena da qualche brusio e dalle grida disperate dai familiari. La raccomandazione lanciata dai parenti di non scattare foto e non effettuare riprese video, nel rispetto del dolore, si è trasformata in un obbligo. I giornalisti sono stati allontanati. Il picco della tensione si è raggiunto quando un poliziotto della Scientifica è stato aggredito. L’uomo si trovava senza segni di riconoscimento e stava effettuando delle registrazioni per le indagini. Due loschi figuri lo hanno scambiato per un cronista e lo hanno assalito. Sul posto è intervenuta la Squadra Mobile per riportare la calma: il poliziotto avrebbe riportato alcune ferite.

La commozione dell’arcivescovo Don Mimmo Battaglia

A celebrare l’omelia in chiesa l’arcivescovo di Napoli. Quest’ultimo si è anche recato nei giorni scorsi in casa della famiglia Gargiulo per offrire conforto per l’accaduto. Durante le esequie l’arcivescovo si è lasciato andare alla commozione e non ha trattenuto le lacrime durante una citazione del Piccolo Principe di Antonie de Saint Exupery. “Caro Samuele, dolce piccolo principe”. L’arcivescovo si è raccolto brevemente in preghiera davanti al feretro del piccolo. Poco dopo una donna è stata colta da malore e accompagnata all’esterno della chiesa. Sul feretro, oltre alle magliette, fiori e anche quel pallone da calcio che Samuele amava già così tanto.”Una tragedia che non ha confini. Forse solo tu, Samuele, oggi avresti diritto di parola. E da lassù continui a dire: ti voglio bene. Oggi vogliamo affidarti alla vita e alla tenerezza di una rosa”, ha detto don Battaglia aprendo la funzione.

Resta in carcere il collaboratore domestico

Intanto proseguono le indagini sulla morte del bimbo di 4 anni. Ieri il medico legale ha eseguito l’autopsia sul corpicino, mentre si attende l’incidente probatorio per Mariano Cannio, il 38enne accusato di aver lasciato cadere il piccolo, che aveva in braccio, nel vuoto mentre sua madre (all’ottavo mese di gravidanza) era in bagno. Agli investigatori, durante l’interrogatorio in presenza dell’avvocato d’ufficio, Cannio aveva riferito di essere affetto da una patologia psichiatrica. Sarebbe stato già in cura per schizofrenia ma avrebbe interrotto la terapia. Ha poi ammesso di aver fato cadere nel vuoto il piccolo, prima di andare a mangiare una pizza a La Sanità la sera stessa della tragedia. L’incidente probatorio fare luce sulla pericolosità sociale dell’indagato e sulla sua possibile incapacità di intendere e di volere. Al momento l’ipotesi più verosimile è l’accusa di omicidio volontario aggravato di Samuele.

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