Napoli, giallo di via Falcone: Gueglielmo morto dopo una festa. Le ipotesi

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Napoli. E’ morto dopo una caduta di cinque metri dal parapetto di un viale privato. Guglielmo Celestino, 19 anni, è deceduto a poca distanza dal locale privato in cui si stava svolgendo una festa con una quarantina di ragazzi.

Napoli, morto a 19 anni in via Falcone: le ore della scomparsa

Il corpo di Guglielmo è stato ritrovato soltanto dodici ore dopo. La caduta fatale risale all’una di notte circa. Non vedendolo rientrare, i genitori avevano già denunciato la sua scomparsa temendo il peggio. Sono ore spasmodiche quelle che seguono alla sparizione del 19enne. La madre e il padre formalizzano la denuncia alle forze dell’ordine; provano a telefonare il ragazzo ripetutamente. Ma il cellulare squilla a vuoto finché la batteria non si scarica. Guglielmo pare inghiottito in un buco nero.

A quel punto iniziano le ricerche sul posto. Saranno tuttavia due amici di famiglia (il padre con il figlio, amico del cuore della vittima) a fare la scoperta di quel corpo senza più vita in un giardinetto a valle di via Aniello Falcone. Il corpo giace ai piedi di un albero di arancio. Sul posto giungono i vigili del fuoco e i carabinieri della compagnia Vomero. Arrivano anche i sanitari del 118 ma per il giovane è troppo tardi. Successivamente sopraggiunge la mamma, incredula e straziata dal dolore.

Guglielmo Celestino: il giallo si infittisce. Con chi era?

Piano piano gli investigatori, grazie anche alle testimonianze degli amici di Guglielmo, hanno ricostruito tassello dopo tassello tutti gli spostamenti della vittima. Giovedì sera è con il fratello al locale Flame, per partecipare a una festa di compleanno. Verso l’una, il 19enne esce dal locale da solo. A vederlo una persona. Non si capisce il motivo: forse per prendere una boccata d’aria, o forse perché si sente male e ha bevuto qualche drink di troppo. Segue un momento di buio: imbocca quel vialetto privato e cade nel vuoto.

Nel frattempo il fratello e l’amico non lo vedono tornare e pensano così che sia rientrato a casa. Ma così non è. A quel punto i due riscendono, tornano al Flame ma il locale ha ormai chiuso, ci sono solo alcuni camerieri che stanno rassettando. «Qui non c’è più nessuno», spiegano i dipendenti. E comincia a montare l’angoscia. Vengono così avvisati i genitori e formalizzata la denuncia di scomparsa.

L’autopsia e i punti interrogativi

Come spiega il Mattino, saranno gli esami autoptici e tossicologici sul corpo della vittima a fare chiarezza. Dalle analisi del sangue gli investigatori potranno rivelare la presenza eventuale di alcol o di cannabinoidi nel corpo del giovane. L’ipotesi battuta dagli inquirenti è quella della caduta accidentale. Probabilmente stordito e poco lucido, Guglielmo avrebbe imboccato da solo quel vialetto e poi avrebbe perso l’equilibrio precipitando nel vuoto. Ma possibile che nessuno lo abbia visto? Era davvero da solo? Nessuno ha sentito un rumore o il tonfo della caduta? E’ morto suil colpo?

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