Napoli, Giuseppe muore di Covid al Cotugno: gli rubano soldi e cellulare. “Sciacalli”

Si chiamava Nicola ed è morto a 60 di Covid all’ospedale Cotugno di Napoli. Una storia comune a tanti, se non fosse che all’uomo sono stati rubati gli effetti personali. Una fede, un portafoglio e un telefonino. I parenti non hanno trovato nulla. Quando si sono recati al nosocomio e hanno ritirato la busta che avrebbe dovuto contenere gli oggetti del defunto, l’hanno trovata vuota.

Napoli, morto di Covid: gli rubano in ospedale soldi e telefonino

A raccontare la vicenda è il cognato, Giuseppe, a Il Mattino. Nicola il 22 settembre comincia ad accusare i primi sintomi: tosse e febbre. All’inizio crede che si tratti di una semplice influenza. Tuttavia nel giro di pochi giorni i sintomi si aggravano e così decide di andare al Cotugno. Dopo il tampone, che dà esito positivo al Covid-19, il personale medico decide di ricoverarlo. Passano pochi giorni e il 25 settembre Nicola finisce in terapia intensiva. Muore l’8 ottobre, dopo quasi due settimane di agonia.

La notizia piomba in casa come un fulmine a cielo sereno. Sotto choc la moglie di Nicola, che chiede al fratello di andare a recuperare gli effetti personali. Dopo vari tentativi telefonini e varie e-mail inviate, Giuseppe riceve finalmente una telefonata dall’ospedale che lo invita a ritirare gli oggetti del defunto. Peccato però che nella busta consegnata mancavano fede, portafogli, cellulare e persino il caricabatterie. Immediata è scattata la denuncia ai carabinieri, che hanno già aperto un fascicolo su questa brutta storia.

“Ciò che è accaduto all’ospedale Cotugno, se venisse confermato, è una vicenda disgustosa – commenta il consigliere dei Verdi Francesco Emilio Borrelli -. Rubare è già di per sé un atto criminale, farlo poi ai danni di un uomo che non c’è più è vergognoso. Siamo di fronte a degli sciacalli senza scrupoli“. Il consigliere si è già rivolto alla direzione sanitaria del nosocomio per ricevere spiegazioni. “Voglio capire come sia stato possibile un furto del genere. Venga avviata un’indagine interna per identificare i colpevoli”.

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