Rischia di diventare un caso la morte di Lorenzo Alati, il 13 anni morto mentre svolgeva il solito allenamento nel campetto di calcio della struttura sportiva allestita a palazzo Fuga, in piazza Carlo III. La Procura ha infatti posto sotto sequestro il defibrillatore. Inoltre il ragazzo, come spiega Il Mattino, aveva in tasca un farmaco per l’asma.
Lorenzo si è accasciato all’improvviso mentre giocava. Gli addetti della società sono intervenuti immediatamente per fargli un messaggio cardiaco. Poco dopo, sono giunti soccorsi. Due ambulanze hanno raggiunto la struttura sportiva: i sanitari hanno effettuato manovre salvavita e prestato le prime cure al ragazzo, dopodiché lo hanno trasportato d’urgenza all’ospedale San Giovanni Bosco.
Durante il trasporto, Lorenzo è stato rianimato per altri 40 minuti. Ma a nulla è servito: il giovane è morto in ospedale per un arresto cardiocircolatorio ma sulla causa sono in corso le indagini della polizia. Intanto i documenti e le certificazioni mediche in possesso della società sportiva Kodokan sull’idoneità di Lorenzo all’attività sportiva sono state sequestrate dagli agenti del commissariato San Carlo all’Arena. Sarà adesso utile capire se sono stati fatti tutti gli accertamenti medici opportuni e se il bimbo fosse affetto da patologie che non sono state diagnosticate.
Posto sotto sequestro anche il defibrillatore utilizzato per rianimare il ragazzo e un farmaco per il trattamento dell’asma, che era in una tasca degli abiti di Lorenzo. A parte l’utilizzo dello spray per problemi respiratori, nessuno – neanche i familiari – ha mai sospettato la presenza di malattie congenite che potessero mettere a rischio la sua giovane vita. Sarà però l’autopsia a fare più luce su questa tragedia.
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