Napoli, il grido del Vescovo Battaglia: “La camorra uccide la città”

“Stanno uccidendo Napoli! La sta uccidendo la camorra e il malaffare, con la violenza e la crudeltà di coloro che hanno dimenticato di essere umani”. Punta il dito contro la camorra l’arcivescovo di Napoli, monsignor Domenico Battaglia, dopo gli ultimi omicidi che si sono verificati in città.

Napoli, il grido del Vescovo Battaglia: “La camorra uccide la città: convertitevi”

“Agli uomini di camorra, ai corrotti e ai collusi con la criminalità dico: ritornate ad essere umani! Convertitevi! Il vostro Vescovo non si tirerà indietro nell’accogliere e accompagnare i passi della conversione e della rinascita umana”, aggiunge Battaglia.

“La scia di sangue che in questi giorni sta attraversando la città, procurando la morte a delle giovani vite e terrore e angoscia a interi quartieri, strade, famiglie – prosegue l’arcivescovo nella sua riflessione – non può lasciarci indifferenti! Sotto la croce della nostra città dobbiamo più che mai quest’oggi, insieme e senza distinzione di fede, politica, ruolo sociale ed istituzionale, stare in piedi, evitando di sdraiarci supini in attesa che qualcosa cambi da sola e di sederci, rassegnati e assuefatti a veder morire Napoli!”.

La città, aggiunge, “la sta uccidendo la camorra e il malaffare, con la violenza e la crudeltà di coloro che hanno dimenticato di essere umani! La sta uccidendo l’indifferenza di coloro che si voltano dall’altra parte, credendo di poter stare tranquilli, non immischiandosi e non prendendo posizione! La sta uccidendo la scarsa attenzione della politica, nazionale e locale, che pare essersi abituata al sangue versato in terra partenopea, considerandola alla stregua di un paese in guerra!”.

E ancora, secondo l’arcivescovo “la sta uccidendo ciascuno di noi nella misura in cui fa finta di niente e dimentica che il presente e il futuro della nostra città dipende dall’impegno di tutti, dalla capacità che avremo di passare da un freddo individualismo ad un senso rinnovato e caloroso di comunità, dal desiderio fattivo di trasformare tanti piccoli “io” impauriti e distratti nella forza di un grande “noi”, la cui carica profetica può essere segno e strumento di una possibile resurrezione della nostra terra!”.

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