Una reazione sconcertante, che ha lasciato sbigottiti persino gli investigatori impegnati a interrogarlo. Davanti alla Polizia, L.B., il 16enne accusato di aver ucciso Giovanbattista Cutolo, si è messo a ridere. Nessun segno di rimorso, nessuna compassione per la sua vittima.

Napoli, il killer di Giovanbattista ride davanti alla Polizia

Un atteggiamento spavaldo è indifferente quello che il 16enne dei Quartieri Spagnoli, reo confesso dell’omicidio del musicista, ha mostrato alle forze dell’ordine. Davanti ai poliziotti che lo interrogavano, ha riso, mostrando indifferenza e nessun briciolo di empatia per il ragazzo che ha aveva ucciso poche ore prima.

Così come incredibile appare la reazione di amiche e amici, che quasi lo osannano sui social: «Tutto passa. Ti sto accanto e già mi manchi». «E per la vittima zero parole» attacca il deputato dei Verdi Francesco Borrelli.

Per gli investigatori si tratta di un atteggiamento da piccolo boss, risultato di un contesto sociale difficile. Il 16enne è figlio di un rapinatore seriale che faceva parte di una banda che derubava i turisti. E come appare dai social, era amica di Ugo Russo, il rapinatore rimasto ucciso durante un tentativo di rapina da un carabiniere.

Eppure, a vederlo, nelle foto pubblicate sui suoi profili social, L. B. sembra un ragazzino assolutamente innocuo. Una passione per l’abbigliamento di lusso, a cominciare dalle scarpe di marca, qualche tatuaggio e, soprattutto, un viso paffuto dove compare solo un’ombra di barba. E invece, dietro l’aria innocente, si nasconde un killer.

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