Napoli, in arrivo ordinanza anti-Covid del sindaco de Magistris

Dovrebbe arrivare domani l’ordinanza anti-Covid del sindaco di Napoli. Il primo cittadino, Luigi de Magistirs, con la sua giunta e con gli uffici sta lavorando al provvedimento, annunciato due giorni fa, con cui si punta a contenere la diffusione del virus in città.

Ordinanza Napoli

Si tratterà – come riferito dallo stesso sindaco – di un ”provvedimento ampio” e per il quale de Magistris ha chiesto ”una vasta istruttoria” al Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza, riporta l’Ansa.

Istruttoria che è già pervenuta sulla scrivania del primo cittadino. In un primo momento si era parlato della possibilità di vietare lo spostamento a piedi in città ma solo in auto. Ipotesi poi smentita.

Al momento quello che è stato deciso è che sarà rafforzata nel fine settimana la presenza delle forze di polizia e dei militari dell’Esercito nelle aree maggiormente sensibili di Napoli. In alcuni luoghi della città, in corso di valutazione, saranno inoltre previsti dei presidi per il contingentamento delle presenze e la regolamentazione dell’accesso, in attuazione delle misure di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19.

Questo è stato deciso questa mattina in una riunione tecnica di coordinamento interforze presieduta dal prefetto di Napoli, Marco Valentini, alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine.

L’appello di Ricciardi

Intanto il consulente scientifico del ministero della Salute Walter Ricciardi avverte che in molte Regioni la situazione sta peggiorando e che va assolutamente invertita la curva. Alcune zone gialle, secondo l’esperto, dovrebbero essere già zona rossaper la pressione sugli ospedali, come appunto la Campania.

“Napoli va chiusa? Io lo avrei già fatto 2-3 settimane fa”, continua Ricciardi. “Napoli non è Avellino, va fatto un lockdown in cui si evitano scene di affollamenti e assembramenti che abbiamo visto sul lungomare, che sembrano normali perché molti interpretano la zona gialla come un liberi tutti e nello stesso tempo si dà fiato a quegli ospedali in cui succedono cose veramente incredibili: pazienti assistiti nelle loro macchine con l’ossigeno, sono scene da guerra e questo non dovrebbe succedere in zone gialle”.

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