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Napoli. Legata e uccisa in casa dai rapinatori, il marito: “Il basista è di qui, troppe coincidenze”

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Si sono intrufolati nel suo appartamento, al terzo piano di un edificio in via Santa Lucia Filippini, mettendolo a soqquadro. Poi hanno trafugato i gioielli che Stefanina Fragliasso, 76 anni, possedeva, dopodiché l’hanno picchiata, imbavagliata e bendata con dello scotch e delle fascette. E’ questa l’aggressione, sfociata poi in omicidio, che si è verificata ieri mattina nel quartiere Gianturco.

Casalinga di 76 anni, madre di quattro figli e cugina del magistrato Nunzio Fragliasso, è stata trovata morta sul letto dal marito Salvatore Russo e dal figlio Gennaro.

Stando ad una prima ricostruzione, il coniuge ha aperto la porta con le chiavi, senza segni di effrazione: è entrato assieme a Gennaro che, per primo, ha visto quella scena agghiacciante. Ha urlato e poi abbracciato quel corpo massacrato. Il figlio non si dà pace per ciò che è accaduto a sua madre. E c’è un altro tormento che lo logora. Alle 10.30 Gennaro Russo ha sentito urla provenire dallo stabile, e ha avuto la sensazione che proprio sua madre avesse chiesto aiuto. “Era in macchina con me, all’altezza di quella Madonnina, sotto il palazzo: se fossimo rientrati avremmo potuto sorprendere sul posto i rapinatori”, aggiunge Salvatore, sentito dagli inquirenti nel salotto dell’appartamento accanto al suo, trasformato in centrale operativa per dare immediatamente il via alla caccia agli assassini.

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“Io credo che il basista sia di qui”, dice il marito. “Ci sono troppe coincidenze: gli aggressori dovevano conoscere le abitudini di mamma, sapevano a che ora sarebbe rimasta sola nell’appartamento, che papà tutte le mattine, intorno alle 10, si allontana. E poi, perché bendarla? Sono alcuni dei numerosi interrogativi della famiglia della vittima.

Intanto le indagini procedono no stop: si cerca di capire cosa sia effettivamente accaduto nel giro di 90 minuti. Alle 10 e 30 Salvatore è andato a fare rifornimento di gas con l’auto e lungo il tragitto ha provato con insistenza a chiamare la moglie, sia sul telefonino e che sul numero fissa, senza però ricevere mai risposta. Le telefonate effettuate, Salvatore, le mostra anche i carabinieri, affinché possano prendere nota del lungo elenco di chiamate. La scena del delitto è, secondo gli inquirenti, contaminata: nell’appartamento ci sono stati in tanti, anche le amiche di infanzia. Sono sotto choc, conoscono la vittima da ben 56 anni. E che non riescono spiegarsi come qualcuno abbia potuto aggredire con ferocia Stefanina.

 

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