Una carriera stroncata da un brutto infortunio con la maglia del Napoli in un partita del 2002. Ora un arresto per tentato omicidio. E’ la parabola di Massimo Russo, ex terzino, finito in manette per aver accoltellato insieme allo zio Giovanni, 52 anni, i fratelli Saltalamacchia davanti a un centro estetico di via Miroballo al Pendino, vicino via Mezzocannone.
Al centro della vicenda un fidanzamento finito male. L’ex va nel locale per avere chiarimenti con la ragazza. Spunta l’attuale compagno di lei, Massimo Russo, che è anche sua cugina. La discussione è violenta, gli animi sono accesi. Sotto gli occhi di passanti e curiosi, insieme allo zio, il 37enne accoltella i due fratelli e li lascia in una pozza di sangue.
Russo viene subito fermato dalle volanti del vice questore Michele Spina. Ieri il gip ha convalidato gli arresti e disposto la custodia cautelare in carcere, grazie anche alla ricostruzione degli eventi ripresi dalle telecamere di videosorveglianza. Accusa gravissima, per l’ex calciatore e per suo zio: tentato omicidio aggravato. Le coltellate inferte dai due hanno mandato in ospedale i due fratelli Saltalamacchia feriti al petto e allo stomaco e portati in ospedale in gravi condizioni anche se non in pericolo di vita.
Vicenda grave che probabilmente spegnerà definitivamente i riflettori sulla promessa del calcio, scomparsa di scena dal grande palcoscenico sportivo dopo l’infortunio e un anno e mezzo di riabilitazione. Da allora un calvario nelle serie minori e in squadre dilettantistiche, tra cui il Real Marcianise. E negli ultimi anni c’è un altro episodio di violenza di cui si macchiò Russo, nel 2015, sui campi di calcio.
Allora di nuovo in campo con l’Eccellenza – il Procida Calcio – era stato messo fuori rosa per aver aggredito un autista dell’Eav che lo aveva multato perché non aveva obliterato il biglietto. Di qui la lite. L’autista riportò un trauma cranico e una emorragia subaracnoidea. Solo le scuse nero su bianco di Russo convinsero il Procida Calcio a reintegrarlo.
IL VIDEO DELL’INFORTUNIO: