Napoli. E’ stato trovato senza vita nella sua cella. Vincenzo Mazzarella, alias ‘o Pazz, classe ’56, è morto stroncato da un malore. A dare la notizia è Il Roma.
Capo dell’omonimo clan, operante a San Giovanni a Teduccio, Forcella e zone limitrofe, alleato dei Misso e dei Sarno contro l’Alleanza di Secondigliano, era stato condannato all’ergastolo lo scorso marzo perché riconosciuto come mandante del duplice omicidio di Vincenzo Rinaldi e del cognato Luigi De Marco.
LA STORIA
I Mazzarella iniziarono ad imporsi sulla scena criminale negli anni cinquanta quando la famiglia instaurò le cosiddette “paranze” del contrabbando da Santa Lucia a Posillipo, da Bagnoli a Pozzuoli. Negli anni cinquanta, sessanta e settanta erano attivi soprattutto i fratelli Zaza, zii dei Mazzarella, con a capo Michele Zaza.
Presto il potere, però, passò ai nipoti di Michele Zaza, i fratelli Mazzarella, i figli di Francesco Mazzarella: Ciro, detto ‘o Scellone, Gennaro, detto ‘o Schizzo, e Vincenzo, detto ‘o Pazzo. Durante gli anni ottanta e novanta questi ultimi finirono coinvolti in molte guerre di camorra che portarono alla morte decine di affiliati.
Allora l’obiettivo era il figlio Vincenzo, i mandanti furono i vertici dell’Alleanza di Secondigliano. Negli anni settanta la presenza di Raffaele Cutolo iniziò a rompere gli equilibri di potere in città e di conseguenza la famiglia Zaza/Mazzarella dovette schierarsi. Cutolo fece la richiesta a Michele Zaza di una tangente di cinquantamila lire su ogni cassa di sigarette dando così il via alla guerra con la federazione della Nuova Famiglia, ai vertici della quale vi erano anche i fratelli Mazzarella.
Dopo che Michele Zaza si fece da parte, i tre fratelli cominciarono ad essere indipendenti: Vincenzo si insediò nel rione Luzzatti, nel quartiere di Poggioreale, Gennaro, invece, fece sua la zona del Mercato, e Ciro si collocò fra San Giovanni a Teduccio e il Pallonetto di Santa Lucia, dedicandosi soprattutto al contrabbando di sigarette.
Nel 1995 viene ucciso Salvatore Mazzarella, 50 anni, fratello di Ciro, Gennaro e Vincenzo. Nel 1996 Marianna, figlia di Luigi Giuliano, sposò Michele Mazzarella, figlio di Vincenzo Mazzarella. L’unione servì a rafforzare i rapporti tra i due clan più importanti del centro storico e della periferia orientale.
Verso la fine degli anni novanta, la famiglia Mazzarella entrò in guerra con l’Alleanza di Secondigliano, in particolare contro la famiglia Contini del Vasto-Arenaccia. La faida portò a decine di morti: soltanto nel mese di febbraio del 1998 si arrivò a dieci morti in nove giorni.
Negli anni duemila il clan si è esteso anche alla provincia nord di Napoli in comuni come Acerra, Marigliano, Mariglianella, Brusciano, grazie all’alleanza con le famiglie locali. Intanto a Napoli la famiglia Mazzarella iniziò a far parte del potente cartello denominato dagli inquirenti Misso-Mazzarella-Sarno. Tuttavia, questa forte alleanza venne spezzata dal clan Sarno nel 2008, portando inevitabilmente la zona periferica orientale di Napoli ad una nuova e sanguinosa guerra.