Statua di Maradona rifiutata dal comune di Napoli: l’artista la smonta

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Proprio nelle stesse ore in cui il Napoli festeggiava il suo tricolore per la prima partita in casa dopo la vittoria matematica a Udine, veniva distrutta la statua di Diego Armando Maradona. A farlo lo stesso autore, Domenico Sepe, che sulla sua pagina Fb ha pubblicato alcune immagini della scultura smontata rinominandola: “Il tramonto di D10S”.

Napoli, nessuno vuole la statua di Maradona: l’artista la smantella

La statua, donata al comune di Napoli, avrebbe dovuto essere posta all’esterno dello stadio e qui era stata presentata in pompa magna alle presenza di autorità e amici del campione argentino il 25 novembre del 2021.

A febbraio scorso, però, è stata restituita – non senza polemiche – al mittente. Il Comune, con una delibera, ha spiegato di non poter accettare la donazione da parte di Sepe perché dal valore troppo alto rispetto alle possibilità di spesa del donante. All’artista – aveva poi specificato l’amministrazione guidata dal sindaco Manfredi – se la statua fosse posta all’esterno dello stadio, sarebbe garantita una visibilità che avrebbe leso il principio di imparzialità rispetto ad altri Artisti.

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Dopo il rifiuto del Comune di Napoli, si erano cercate altre soluzioni. Diversi Comuni si erano fatti avanti: Casalnuovo, Portici, Gragnano, Afragola, città natale dell’artista, e persino l’argentina, allo stadio del Boca Juniors. Nessuna proposta si è però concretizzata per ragioni mai chiarite. Poi ieri la decisione estrema: “Solo l’artista decide il destino delle sue opere “, ha scritto Sepe e l’ha distrutta.

Tanti i messaggi di solidarietà espressi nei confronti dell’artista. C’è chi dice che la statua verrà fusa per farne collanine ricordo, c’è chi suggerisce di lasciarla così – nella bottega di Afragola – in rappresentanza degli anni più bui dei campione argentino. Sepe, raggiunto dalla redazione di Tele Club Italia, si è detto amareggiato ma deciso a mettere la parola fine a una vicenda di cui tanti hanno parlato e detto troppo.

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