Napoli, Noemi ferita in un agguato. Il killer di piazza Nazionale: “Chiedo scusa. Sono padre anch’io”

“Sono padre di figli piccoli e quello che è successo a Noemi mi ha distrutto. Chiedo scusa per quello che ho fatto. Il mio unico obiettivo era Salvatore Nurcaro, con il quale era in corso da tempo una lite personale”. Sono le parole pronunciate davanti ai giudici della Corte di Appello da Armando Del Re, il killer di piazza Nazionale, coinvolto nel ferimento della piccola Noemi.

Napoli, Noemi ferita in un agguato. Il killer di piazza Nazionale: “Chiedo scusa. Sono padre anch’io”

Del Re ha rimediato in primo grado una condanna a 18 anni di carcere per il triplice tentato omicidio di Noemi, della nonna del bimba e del rivale Salvatore Nurcaro. Il fratello Antonio, invece, è stato condannato a 14 anni di carcere per la complicità negli stessi reati. 

Ieri mattina Armando Del Re – come ricorda Il Roma – ha ammesso il proprio coinvolgimento nella sparatoria in piazza Nazionale, cercando di scagionare il fratello, senza però offrire elementi utili su chi lo abbia avvisato della presenza di Nurcaro in piazza Nazionale. 

“Agguato nato dopo una lite personale”

Intanto, il Procurato generale ha chiesto la conferma della condanna per entrambi durante il processo di appello. Del Re ha poi riferito che l’agguato sarebbe nato da una lite personale con Nurcaro, quindi non per ragioni legate a dinamiche camorristiche. Le scuse di Armando Del Re, arrivate dopo di due anni dalla sparatoria nel quale la piccola Noemi rimase ferita, hanno provocato la reazione indignata della famiglia della bambina. 

La reazione della mamma di Noemi

“Solo dopo due anni di bugie, addirittura di minacce rivolte verso noi genitori durante la sentenza di primo grado sotto gli occhi dello stesso giudice – ha scritto su Facebook Tania Esposito, la mamma della bimba – in fase di appello arrivano le scuse da parte degli imputati che si sono professati da sempre innocenti ed estranei”.

“Pur di coprire il “sistema”, i loro mandanti e i loro sporchi affari – continua la donna – oggi gli stessi imputati si professano colpevoli e si addossano la completa responsabilità di aver commesso il fatto. Con noi questi giochetti non funzionano. Spero il giudice terrà conto di questa subdola strategia al solo fine di nascondere la verità e diminuire gli anni di galera”.

 

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