Napoli, noto ristorante gourmet si svuota: sotto attacco con recensioni “fake”

Una raffica di recensioni negative su Tripadvaisor e Google che ha provocato una perdita di circa il 30 % della clientela e un danno al fatturato. A finire nel mirino dei “fake” il titolare di “Opera”, noto ristorante gourmet del Vomero (Napoli) candidato a finire nella prossima guida Michelin.

Napoli, ristorante nel mirino dei “fake”: recensioni negative fanno svuotare il locale

La sfilza di commenti diffamatori è lunga. A volte riguarda – come spiega Il Mattino – anche piatti, come la pizza, che non sono nel menu. Tra i tanti: “pasta scotta”, “personale scortese”, “prezzi alti”, “abbinamenti senza sapore”, “attese infinite”, “pizze bruciate” e “pesce cotto male”. Tra le tante stranezze descritte dal proprietario, Guido Guida, anche il fatto di non ricordare nessuno dei tanti ospiti che hanno lasciato una recensione. Il sospetto, più che fondato, è un attacco “web” scatenato dalla concorrenza attraverso un “social bot”, programma informatico che, una volta forniti credenziali di accesso di un account, sono in grado di gestirlo in autonomia dando la sensazione di trovarsi di fronte a persone reali.

Gli effetti negativi sul locale vomerese si sono fatti presto sentire. Guida parla di una perdita di “circa il trenta per cento delle prenotazioni con un conseguente danno economico non di poco conto, soprattutto in un momento in cui la città è piena di turisti”. Da qui la scelta di sporgere denuncia e di affidarsi a uno studio legale. A gestire il procedimento gli avvocati Angelo e Sergio Pisani, che adombrano l’ipotesi di una “violenta campagna diffamatoria” destinata a distruggere la credibilità dell’attività commerciale. Una sorta di “recente” applicato alle imprese teso a mettere in crisi la concorrenza mediante espedienti informatici. Al momento l’unica piattaforma che ha accolto le segnalazioni dello studio legale è Tripadivasor. Su Google, invece, nessuno si è preoccupato ancora di rimuovere i commenti “fake”.

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