Fornivano passaporti falsi che permettevano a cittadini stranieri, in particolare quelli provenienti dai Paesi sub-sahariani e mediorientali, di imbarcarsi su voli diretti verso altre nazioni europee, senza dover passare i controlli previsti dai viaggiatori provenienti dai paesi extra-Schengen. Grazie alle indagini dei Carabinieri Antifalsificazione Monetaria è stato possibile scoprire un’organizzazione criminale, stabilmente radicata tra Napoli, Somma Vesuviana, Marano Di Napoli, Portici, Casoria e Scafati.
Napoli, passaporti falsi per eludere controlli: scoperta banda radicata tra Marano e Casoria
Nove persone sono state raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare: 3 sono finiti ai domiciliari mentre per altri 6 è scattato il divieto di dimora nella regione Campania. Divisa in comparti di specializzazione e gestita da soggetti con competenze tecnico – tipografiche, la rete criminale si occupava di falsificazione e distribuzione di passaporti, titoli di viaggio per stranieri, documenti di viaggio per rifugiati, permessi di soggiorno, carte di identità e patenti di guida italiane.
I documenti falsi, sebbene non dotati di microchip necessari per i controlli elettronici dei dati biometrici, riuscivano a superare efficacemente i controlli visivi degli operatori di polizia preposti alle attività di frontiera.
Ciononostante, decine di passaporti e documenti simili, sono stati sequestrati in Belgio, Svizzera, Francia e Italia (aeroporti di Treviso, Bergamo e Pescara) nei confronti di stranieri provenienti dall’Italia o da Malta. Un’operazione resa possibile grazie a un’efficace attività di cooperazione internazionale di polizia, coordinata da Europol, soprattutto con la polizia maltese.
A Malta, infatti, giungevano migliaia di passaporti falsi in bianco, pronti per la stampa e per l’apposizione delle foto e dei dati identificativi degli utilizzatori finali.
Prodotti 20mila franchi congolesi
Il gruppo, interagendo con esponenti della criminalità partenopea, produceva anche: carte di circolazione straniere necessarie al perfezionamento delle procedure di nazionalizzazione, strumentali al riciclaggio di veicoli rubati in Italia e all’estero e ingenti quantitativi di banconote false da 20.000 franchi congolesi, per complessivi 54 milioni, destinati all’immissione nel circuito economico – finanziario della Repubblica Democratica del Congo.
Il sequestro
L’operazione delle forze dell’ordine, infine, ha visto il sequestro complessivo di beni, per un valore complessivo stimato di un milione di euro circa.