Stanno tutti bene i ragazzi intossicati dopo l’esplosione di una power bank in un liceo di Napoli. I carabinieri nel frattempo hanno posto sotto sequestro i resti dello zaino in cui il dispositivo era nascosto e della stessa power bank.
I Carabinieri della Stazione Arenella sequestrano i resti dello zaino e della power bank esplosa
Emergono nuovi dettagli dai Carabinieri della stazione Arenella sull’esplosione della power bank, avvenuta il 4 ottobre, in un’aula del Liceo Scientifico Vittorini di Napoli.
Secondo le prime ricostruzioni dell’accaduto il caricatore è esploso all’interno dello zaino di una studentessa senza che quest’ultima avesse avuto delle avvisaglie dell’imminente esplosione.
I militari dell’Arma della stazione Arenella, nel corso delle indagini, hanno appurato che la deflagrazione è stata causata da un malfunzionamento tecnico della power bank.
La ragazza, presa dallo spavento, ha poi lanciato lo zaino dalla finestra dell’aula. Ieri mattina, i carabinieri sono andati a recuperare e a sequestrare ciò che resta dello zaino e del dispositivo, dato che il 4 ottobre non furono allertate tempestivamente le forze dell’ordine.
A distanza di giorni dall’esplosione della power bank, nessuna ripercussione per i ragazzi
In quella circostanza, l’esplosione della power bank aveva intossicato sette studenti presenti in classe a causa della fusione della plastica e dei materiali interni. Evacuata l’aula, i ragazzi e le ragazze che avevano inalato il fumo sono stati controllati dal personale sanitario del 118. Due di essi sono stati portati al Pronto Soccorso. Entrambi sono stati subito dimessi e risultano stare bene anche a distanza di giorni.