Ci sono anche pezzi da novanta della criminalità organizzata di Napoli e provincia tra i furbetti del reddito di cittadinanza scoperti dalla vasta operazione dei carabinieri del comando interregionale Ogaden.
Napoli, tra i furbetti del reddito parenti di boss e camorristi
Oltre ad Antonio Nuvoletta, figlio di Lorenzo Nuvoletta storico capoclan di Marano (Napoli) che ha percepito reddito per 6.500 euro, figurano tra coloro che sono finiti nelle maglie dell’inchiesta anche Valentina Orlando, 33 anni, nipote di Antonio Orlando già elemento di spicco del clan Nuvoletta e ora a capo dell’omonimo clan Orlando e la moglie di Raffaele Veccia altro esponente di rilievo del clan. Orlando – grazie al reddito di cittadinanza – ha percepito 19.300 euro.
Ma l’elenco degli affiliati percettori è lungo e a Napoli città annovera tra gli altri anche Annalisa Soraniello, cui si è arrivati indagando su Giuseppe Mazzaccaro, in carcere dal maggio scorso nell’operazione che ha inferto un duro colpo ai clan Cutolo e Soraniello attivi al Rione Traiano. Tra i destinatari del reddito di cittadinanza Emanuele Pisa e Raffaele De Sica, già in manette per droga.
I precedenti
Nello scorso febbraio, i carabinieri trovarono in due box auto riconducibili a loro 85 chili di stupefacenti tra cocaina e hashish. Tra i beneficiari indiretti della misura – attraverso la moglie convivente – c’è il ras della Torretta Fausto Frizziero, ai domiciliari per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione e reati connessi allo spaccio di droga. Tra i ‘furbetti’ anche cinque persone legate agli Amato-Pagano, gli scissionisti di Secondigliano, alcuni ritenuti appartenenti al clan Cifrone, alla famiglia malavitosa dei Balzano. Dieci sono affiliati al clan Grimaldi/Vanella Grassi.
La percentuale dei furbetti del reddito smascherati dall’inchiesta di oggi con precedenti penali a carico è del 35% su scala regionale. Sono infatti 647 i soggetti pregiudicati che percepivano la misura di sostegno a fronte dei 1824 denunciati. Un dato che sale fino a sfiorare circa il 60% nella provincia di Napoli dove i “furbetti” pregiudicati sono 422 sul totale dei 716 denunciati in quanto percettori illegittimi della misura.