Napoli, ristoranti chiusi: strade invase da carte, buste e rifiuti organici

Ristoranti chiusi. Ma fiumi di persone in strada e sul lungomare richiamati dalla bella giornata di sole. Peccato che il passaggio di migliaia di napoletani costretti a mangiare d’asporto o in piedi abbia lasciato strade insozzate e panchine ingombre di carte, buste di plastica e rifiuti organici. I disagi maggiori si sono registrati tra via Toledo e piazza Plebiscito, tanto che i dipendenti dell’Asia si sono visti costretti a fare un lavoro straordinario di pulizia nella notte tra domenica e lunedì.

Napoli, ristoranti chiusi: strade insozzate di rifiuti, cibo e cartacce

A segnalare il comportamento indecoroso di centinaia di napoletani è stata anche Alessandra Clemente, candidata sindaco di Napoli alle elezioni che si terranno nei prossimi mesi, che su Facebook ha scritto: “Le lavoratrici ed i lavoratori Asia che ringrazio, ogni mattina presto, tessono la tela che troppi incivili sfilacciano durante il giorno. Al nostro comandante Esposito ho chiesto massimo impegno di intervento difronte comportamenti di conferimento scorretto”.

L’attuale assessore della giunta De Magistris ha poi aggiunto: “Ieri ho ricevuto tantissime segnalazioni in tal senso oltre che vivere personalmente la rabbia di vedere la nostra amata città offesa così. In una giornata dove dal centro storico al centro direzionale gruppi di militanti ed attivisti si sono dati appuntamento per prendersi cura della città, ribadisco l’impegno massimo per contrastare ogni forma di sopruso alla nostra bellezza”.

Zona arancione di domenica: 60mila prenotazioni annullate

Intanto la zona arancione di domenica ha provocato notevoli danni economici al settore della ristorazione. La Coldiretti stima che, in Emilia Romagna, Campania e Molise, sono circa 60mila le prenotazioni disdette. Una perdita di diversi milioni di euro considerando l’intempestività del provvedimento che a poche ore dal servizio (quindi a spesa già fatta) ha costretto alla serrata generale (e in molti casi) e cestinare il tutto.

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