Napoli. Urla, schiamazzi e atti vandalici. Piazza Mercato di notte si trasforma in vero e proprio un inferno per i residenti. Ogni sera, infatti, decine di ragazzini a bordo di scooter e auto scorrazzano liberamente disturbando la quiete pubblica.
Napoli, rodeo di scooter a piazza Mercato: così giovanissimi sfidano il coprifuoco
La denuncia arriva da Gianfranco Wurzburger dell’Assogioca che ha inviato una lettera aperta al prefetto. “E’ da tempo, ormai, che la sera scorrazzano a bordo di scooter ed autovetture “impossessandosi” letteralmente di un’area che pare sia ancora cantiere “Unesco”. Del tutto incuranti della pubblica incolumità, dei passanti e della quiete pubblica i giovani (spesso minori) spadroneggiano in luoghi, un tempo teatro di ben altri eventi (dagli Angioini a Masaniello)”.
“Chi agisce, oggi, senza rispettare le regole è una persona lasciata da sola a “giocare” con la vita – prosegue Wurzburger -una persona che difficilmente ne comprenderà il valore. Chiediamo al prefetto che è chiamato a garantire l’ordine, la sicurezza e il rispetto delle regole di intervenire e di aiutarci a proseguire questa nostra battaglia, iniziata da oltre venti anni ma difficile da vincere, contro chi cerca di far cadere sempre più in basso il nostro quartiere”.
L’area è in parte chiusa dalle transenne di un cantiere. “Le opere sono state portate a compimento, almeno così dicono – aggiunge Wurzburger – ma i pericoli sono innumerevoli: transenne divelte, buche a cielo aperto per il posizionamento dei pali della luce, panchine distrutte, basolato rimosso. Non è solo rabbia il sentimento che proviamo, ma soprattutto stupore: possibile che questo sia un “cantiere” in sicurezza?”
“Ci preoccupa che il nostro territorio sia vandalizzato continuamente, i nostri quartieri violati, le nostre strade trasformate in piste da corsa. Da padri e da operatori del sociale non possiamo che sottolineare e ribadire che nessuno si “prende a cuore” (come diceva don Lorenzo Milani) dei ragazzini, figli della nostra gente che non frequentano scuole, non hanno famiglie alle spalle, non sono sorvegliati da nessuno”, conclude.