Napoli, scacco alla banda del buco: 9 arresti. I nomi

Napoli. Scacco alla banda del buco, eseguiti nove arresti. Questa mattina gli agenti della Squadra Mobile, sezione Antirapina, ha dato esecuzione a nove ordinanze di custodia cautelare, emessa dal gip, su richiesta della Procura.

I poliziotti hanno tratto in arresto PANACCIO Gennaro, di 55 anni, CASO Ciro, di anni 39,CACCAVALLO Antonio, di anni 35, LUCENTE Rosario, di anni 58,PRINNO Salvatore, di anni 36,D’AMBROSIO Ciro, di anni 62, TROISE Salvatore, di anni 45, RAIOLA Franco, di anni 37 e RICCI Benedetto di anni 77, tutti con precedenti penali.

I banditi sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di reati contro il patrimonio con la tecnica del buco, rapina aggravata, furto aggravato, porto e detenzione di armi comuni da sparo.

L’INCHIESTA

L’inchiesta ha avuto inizio a seguito di un tentativo di rapina commesso, il 27 febbraio 2019, ai danni di un ufficio postale in Corso Vittorio Emanuele, con la cosiddetta ”tecnica del buco”.

Gli agenti hanno accertato l’esistenza di una strutturata ed importante organizzazione criminale all’interno della quale sono stati individuati i ruoli ed i compiti assegnati ai vari sodali. Il gruppo criminale era organizzato e diretto da LUCENTE Rosario e da PANACCIO Gennaro, che avevano il compito di individuare gli obiettivi da colpire e gestire la fase operativa delle singole azioni criminali, impartendo disposizioni ed assegnando compiti ai diversi associati.

PRINNO Salvatore e CASO Ciro sono considerati esecutori materiali degli eventi delittuosi. Gli altri soggetti invece avevano mansioni secondarie, ma pur sempre fondamentali all’esecuzione dei diversi reati (scavatori dei cunicoli, “pali”, procacciatori di base logistiche). RICCI Benedetto, esperto della “tecnica del buco”, aveva il ruolo di individuare gli obiettivi da colpire ed osservare l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine.

GLI EPISODI CONTESTATI

Gli episodi criminali contestati ai banditi sono cinque. Il primo di tentata rapina commessa lo scorso 27 febbraio 2019. Il gruppo ha eseguito lavori di scavo del sottosuolo in prossimità dell’ufficio postale sito al  Corso Vittorio Emanuele, fino a giungere ad una distanza di poche decine di centimetri dai locali e nell’eseguire sopralluoghi finalizzati a verificare la presenza di eventuali telecamere di sorveglianza ovvero di altri ostacoli alla fuga.

Il secondo, invece, è di furto. Il raid risale allo scorso 12 aprile in un tabacchi a piazza Nicola Amore. La banda fece irruzione in un locale, dopo aver praticato un foro nel sottosuolo. I malviventi si impossessarono della cassaforte a muro contenente valori bollati ed effetti cambiari in bianco del Poligrafico dello Stato.

Il terzo, invece, è stato commesso lo scorso 15 maggio 2019 ai danni dell’Ufficio Postale sito in via Bellini, sempre con lo stesso modus operandi. Un’altra rapina, invece, è stata messa in atto lo scorso 4 giugno in un altro ufficio postale, questa volta in via Pontano. Uno della banda puntò una pistola contro i dipendenti, minacciando così la direttrice di aprire la cassaforte. Il gruppo, in quella occasione, riuscì  ad impossessarsi di 30 mila euro.

L’ultima rapina risale all’11 giugno scorso nella gioielleria Trucchi, in via Santa Caterina a Chiaia. I malviventi riuscirono a porta via numerosi orologi di valore ed oggetti preziosi custoditi all’interno della cassaforte, del valore di oltre  800.000,00 euro.

In questi due ultimi episodi è stata contestata agli indagati, in concorso tra loro, la detenzione e il porto di armi comuni da sparo. L’11 giugno scorso, poche ore dopo la rapina consumata in danno della gioielleria Trucchi, presso un appartamento sito nel quartiere Ponticelli è stata rinvenuta parte della refurtiva asportata dai rapinatori.

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