Napoli, sgominata la “paranza dei bambini” di Pianura: arrestati sette giovanissimi

Si facevano chiamare la “paranza dei bambini”, come quelli del clan Sibillo del centro storico. Quasi tutti giovanissimi di età, ricompresa tra i 18 e 20 anni. Il gruppo criminale, dedito allo spaccio di droga a Pianura, stava occupando il vuoto di potere lasciato dai clan Marsicano-Esposito e Carillo-Perfetto. Trovati con droga e munizioni, sette sono finiti in manette, mentre due sono stati denunciati.

La “paranza dei bambini” di Pianura

La “paranza dei bambini” aveva conquistato il controllo di una piazza di spaccio e aveva provato a estendere i suoi tentacoli al resto del quartiere. Ai giovanissimi criminali sono attribuite anche una serie di stese segnalate nella periferia occidentale di Napoli. Gli agenti di Polizia del Commissariato di Pianura, nella tarda mattinata di oggi, hanno fatto irruzione nel covo, un appartamento di via Vicinale Sant’Aniello dov’era in corso una riunione.

I componenti della banda erano seduti attorno a un lavoro. Davanti a loro c’era la droga: un panetto di hashish da 24 grammi circa, 4 involucri dello stesso stupefacente, due di cocaina per 31 grammi circa, uno di marijuana per 98 grammi circa e 57 dosi della stessa sostanza per 69 grammi circa; recuperati, inoltre, materiale per il confezionamento, due bilancini di precisione, forbici e coltelli ancora sporchi di stupefacente, due macchine per il sottovuoto e 85 euro in contanti. Nell’appartamento trovati anche 3 proiettili calibro 357 magnum.

I nomi

I sette sono finiti in manette per droga e detenzione di armi. Tra di loro c’è anche Marco Gaetano, 20 anni, parente di Antonio Gaetano, il 19enne morto a marzo in seguito ad un agguato avvenuto a Mergellina e ritenuto il reggente degli Esposito-Marsicano. Gli altri sono Antonio Luongo, 33 anni, Alfredo Barone, 21 anni, Giuseppe Nocerino, 30 anni, Antonio Battista, 23 anni, Ciro Battista, 18 anni, e Luca Musto, 23 anni. Altre due persone, di 17 e 20 anni, sorprese nell’appartamento, sono state denunciate per gli stessi reati.

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