Maxi-operazione all’alba a Napoli contro il clan della Vanella Grassi. Ben 51 gli arresti messi a segno oggi 7 luglio dai carabinieri del Comando provinciale di Napoli e dalla Squadra Mobile dalla Questura (i nomi in basso). I soggetti sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico ed allo spaccio di stupefacenti, per numerosi episodi di spaccio, di estorsione aggravata e per porto e detenzione di armi.
Napoli, 51 arresti contro il clan della Vanella Grassi: i nomi
I provvedimenti hanno inferto un durissimo colpo al clan della Vanella Grassi, storicamente attivo nell’area nord di Napoli, dapprima satellite del clan Di Lauro e poi confluito nel cartello scissionista degli Amato-Pagano, sino a diventare potente consorteria autonoma dopo la sanguinosa faida del 2012-13 che ne ha segnato la vittoriosa contrapposizione agli Abete Abbinante.
Negli anni, da consorteria criminale unitaria si è successivamente articolata in gruppi separati sia pure confederati tra loro, tutti sottoposti al potere direttivo di Salvatore Petriccione, il fondatore del clan il quale, sia pure da detenuto, era in grado di far pervenire all’esterno gli ordini essenziali al funzionamento dell’organizzazione criminale attraverso i soggetti che si recavano a colloquio in carcere.
I vari gruppi del clan: i Grimaldi e gli Angrisano
Il primo gruppo è quello dei Grimaldi, operativi sull’area di San Pietro a Patierno; il secondo gruppo è quello degli Angrisano, insediati nella zona di Scampia. Ad esso si riconnettono alcuni soggetti ancora attivi nell’area di Secondigliano intorno alla Vanella Grassi, ossia l’intreccio di viuzze in cui il clan è nato. Si è potuto accertare che, nel corso del tempo, i rapporti tra questi gruppi eterogenei hanno vissuto momenti di fibrillazione, Il principale – se non unico – interesse che li tiene uniti è infatti costituito dall’acquisto di ingenti quantitativi di stupefacente e la loro distribuzione attraverso il duplice sistema della vendita all’ingrosso (c.d. passaggi di mano) e la cessione al dettaglio della droga attraverso il sistema delle piazze di spaccio.
Invero, la capacità di intimidazione delle bande in questione è direttamente riconducibile al fatto che essi si presentano sia ai clan che operano nell’area nord del capoluogo, sia ai commercianti che taglieggiano come ‘i compagni della Vinella’. In questo modo, Salvatore Petriccione è il possessore di un vero e proprio ‘brand criminale’ che consente ai gruppi di mantenere una fondamentale unità di intenti ed esercitare la pressione sul territorio in quanto la sua figura evoca il carattere violento e brutale che ha connotato la Vinella Grassi sin dalla sua nascita come gruppo di fuoco prima dei Di Lauro e poi degli Amato Pagano, formazione criminale quest’ultima a cui debbono da sempre l’accesso ad un canale privilegiato per l’acquisto della cocaina.
Il traffico di droga e il racket
Sono stati ricostruiti nel dettaglio i canali di distribuzione dello stupefacente sino alle piazze ed i luoghi di stoccaggio, sono stati individuati i soggetti incaricati del taglio e del confezionamento delle dosi. Si è inoltre accertato che le piazze di spaccio nei territori controllati dalla Vinella sono state ricostituite operando nelle consuete forme di distribuzione al minuto, proseguendo senza interruzione anche nel periodo di lock-down.
Sono stati raccolti elementi in ordine a numerosi episodi di natura estorsiva, esercitata in danno di commercianti di San Pietro a Patierno e di altre zone su cui il clan esercita la propria influenza (Scampia e Secondigliano). E’ risultato, inoltre, che i titolari delle bancarelle del mercatino ambulante che si tiene settimanalmente nei pressi della villa comunale di Scampia, oltre 120, dovevano regolarmente versare all’organizzazione una somma a titolo di tangente. Il controllo sul territorio e su ogni forma di produzione di ricchezza è stato così pervasivo che l’organizzazione criminale da un lato, avanzava richieste estorsive anche ai pusher della droga venduta ‘fuori sistema’ e, dall’altro, progettava rapine all’Ufficio Postale di San Pietro a P. ed al deposito dell’area commerciale di Calata Capodichino.
GENERALITÀ DEI SOGGETTI DESTINATARI DEL PROVVEDIMENTO:
- 1. ALIOTTA Lucia 03.11.1982;
- 2. AMODIO Anna Maria 26.11.1964;
- 3. ANGRISANO Alessio 19.08.1997;
- 4. ANGRISANO Angelo 22.05.1988;
- 5. ANSIOSO Alfonso 24.10.1978;
- 6. AURIOLA Pasquale 25.10.1996;
- 7. BORRIELLO Giovanni 15.04.1982;
- 8. BURZIO Luigi 07.05.1972;
- 9. CAPOLUONGO Antonio 12.01.1980;
- 10. CAPUOZZO Vittorio 22.08.1991;
- 11. CARELLA Vincenzo 22.12.1995;
- 12. CARRIOLA Patrizia 28.01.1964;
- 13. CASABURI Carmine 19.07.1997;
- 14. CASTRO Pietro 02.02.2000;
- 15. COSTAGLIOLA Mario 13.10.1997;
- 16. CRISCUOLO Salvatore 11.11.1981;
- 17. CRISTILLI Antonio 12.10.1994;
- 18. D’ALESSIO Benito 12.08.1991;
- 19. DE MASO Nicola 22.09.1971;
- 20. DEL PIANO Pietro 30.12.1988;
- 21. DI NATALE Luigi 24.06.1977;
- 22. ESPOSITO Giuseppe 01.11.1996;
- 23. FORTE Francesco 24.06.1990;
- 24. GIGLIO Vincenzo 23.02.1977;
- 25. GRIMALDI Nico 03.10.1995;
- 26. GRIMALDI Vincenzo 10.01.1988;
- 27. GUARINO Antonio 20.10.1982;
- 28. IMPROTA Eduardo 07.08.1958;
- 29. IPPOLITO Umberto 28.04.1986;
- 30. LAMONICA Salvatore 03.08.1978;
- 31. MOSTARDINI Isidoro 04.09.1990;
- 32. PAONE Raffaele 12.09.1984;
- 33. PECORELLI Nunzio 03.01.1993;
- 34. PETRICCIONE Salvatore 01.05.1970;
- 35. POCCI Gaetano 08.08.1992;
- 36. RAPILLO Giuseppe 04.08.1993;
- 37. ROMANO Gennaro 13.02.1992;
- 38. ROMEO Luigi 20.01.1978;
- 39. RICCI Carmine 07.05.1997;
- 40. RUSSO Alberto 22.10.1965;
- 41. SAGGESE Antonio 01.01.2000;
- 42. SCARPELLINI Giuseppe 19.01.1974;
- 43. SPERA Vincenzo 10.07.1978
- 44. STRAZZULLI Giovanni 26.10.1995;
- 45. TORINO Gennaro 01.10.1991;
- 46. BOTTIGLIERI Ciro, 06.04.1979
- 47. GUIDI Ciro, 01.05.78
- 48. PAPPAGALLO Luigi, 28.05.97
- 49. D’AMBROSIO Alessio Francesco, 24.07.98
- 50. MINCIONE Emanuele, 26.10.95
- 51. PARZIALE PASQUALE, 16.04.1991