Sonia Battaglia è in coma, ricoverata nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale del Mare di Napoli. Questa mattina ad aprirsi agli organi di stampa i familiari. In particolare il figlio, Raffaele, secondo il quale i medici stanno indagando sulle probabili patologie pregresse che avrebbero compromesso lo stato di salute della donna.
Napoli, Sonia in coma. I figli: “Nessuna patologia pregressa. E’ colpa del vaccino”
“Fino ad adesso i medici hanno escluso qualsiasi cosa – spiega Raffaele Conte -. Noi siamo convinti al 100 % che le trombosi siano state provocate dal vaccino. Mia mamma è una donna sana, mai avuto niente. Ora si trova in queste condizioni”. Ai nostri microfoni racconta poi cosa sia successo nei giorni immeditamente successivi alla vaccinazione: “Due, tre giorni dopo ha avuto febbre alta, vomito, disidratazione. Inoltre aveva difficoltà a parlare e una parte del corpo era in semiparesi. Abbiamo chiamato l’ambulanza ma non l’hanno voluta portare in ospedale perché ritenevano che i valori clinici fossero nella norma”.
Da qui la decisione dei familiari di sporgere denuncia: “Sporgeremo denuncia contro il 118 per omissione di soccorso e nei confronti degli enti che hanno autorizzato la somministrazione del vaccino”. Raffaele aggiunge che Sonia non era intenzionata a farsi il vaccino. Era timorosa, anche per le voci che circolavano sulle presunti reazioni avverse dei vaccinati. “E’ andata lo stesso per senso civico – spiega. Dopo tre giorni ha accusato i primi sintomi fino a peggiorare sempre di più. I medici non riescono a spiegarsi questa trombosi così massiva che ha interessato tutti gli organi. Non possono dire che sia stato il vaccino ma non lo escludono. Hanno segnalato l’episodio anche all’Aifa. E’ sedata perché il cervello deve restare spento. Lo Stato deve fare attenzione. Non è possibile condurre sperimentazioni sugli esseri umani”.