“Niente sacramenti ai camorristi”, è la proposta del procuratore generale della Corte d’Appello di Napoli, Luigi Riello, intervenuto a un convegno sulla camorra promosso a Napoli dall’arcivescovo don Mimmo Battaglia alla Facoltà Teologica Meridionale.
“Niente sacramenti ai camorristi”, la proposta di Riello a Don Mimmo Battaglia
Il procuratore partenopeo ha ricordato il caso di Marano per parlare del legame che troppo spesso esiste tra criminalità organizzata e Chiesa. “A Marano – ha detto il procuratore – Un don Abbondio ha consentito che per 30 anni ci fossero i quadri donati da Lorenzo Nuvoletta alla parrocchia della città con la sua dedica. È come se nella chiesa di Corleone ci fosse stata la scritta sotto a un quadro ‘dono di Totò Riina”.
Ha invece citato l’esempio di Arzano il procuratore Giovanni Melillo. “I diritti fondamentali, la casa, il lavoro, la salute, persino il cibo – ha sottolineato Melillo – dipendono dall’osservanza delle regole di quel ‘sistema’. Le minacce al comandante della polizia municipale di Arzano si spiegano solo così: è apparso impensabile a quella cosca camorristica lo svolgimento, dopo anni e anni, di banali controlli amministrativi”.