L’avvocato Guido Furgiuele è indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso in relazione alla morte di Cristina Frazzica. La donna, travolta mentre era su un kayak a Posillipo da un cabinato Vega di 18 metri, si trovava con un amico avvocato che è sopravvissuto miracolosamente.
Napoli, travolta e uccisa in kayak: indagato avvocato per omicidio colposo
Le immagini dei sistemi di videosorveglianza della residenza presidenziale Villa Rosebery non erano sufficientemente chiare per un’identificazione certa, ma hanno permesso di ricostruire la dinamica dell’incidente. Gli investigatori della polizia giudiziaria e della Procura hanno lavorato su queste immagini, arrivando infine a identificare lo scafo di Furgiuele, che è stato il primo a prestare soccorso dopo l’incidente.
La dinamica
Furgiuele ha spiegato alla polizia giudiziaria che nessuno degli occupanti della barca si era accorto di nulla. Il natante viaggiava a una velocità “non particolarmente sostenuta”. In procura si è presentato assistito dal padre, il professore avvocato Alfonso Furgiuele, dichiarando di aver visto un uomo in mare e di essersi fermato per prestare soccorso. Ora si attendono gli esiti degli esami sull’imbarcazione. Secondo la sua versione, Furgiuele avrebbe compreso solo in un secondo momento di essere il responsabile dell’incidente. L’inchiesta è condotta dal pubblico ministero Toscano sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Raffaello Falcone.
L’impatto
Dalle prime fasi dell’indagine è emerso che l’impatto tra il natante e il kayak sarebbe avvenuto a una distanza di 200-300 metri dalla costa, in una zona a rischio per chi utilizza questo tipo di imbarcazioni.