Ancora violenza ai danni del personale medico. L’ultima vicenda risale alla notte dello scorso lunedì, al San Giovanni Bosco. Una chirurga 52enne, mentre era di servizio, ha subito una violenta aggressione.
L’aggressione
Il medico, Adelina Laprovito, da 22 anni chirurga specializzata, lunedì notte era di turno quando i parenti di un paziente l’hanno aggredita. Questi ultimi pretendevano di assistere tutti alla visita a dispetto dell’invito di attendere qualche minuto fuori la stanza.
La donna ai carabinieri che l’hanno soccorsa ha spiegato: “Quando ho chiesto gentilmente ai parenti di attendere fuori la stanza per permettere a noi sanitari di svolgere la visita sono cominciati gli insulti. Ho chiamato la guardia giurata chiedendo di sgomberare la sala, ma mi ha risposto che c’era una disposizione che consentiva ai parenti di restare vicino agli ammalati. Non mi risulta questa disposizione ma, a quel punto, mi hanno insultata con parolacce, minacce di morte e percosse”.
Le istituzioni
Sulla vicenda è intervenuta anche l’associazione Guardie particolari giurate che ha espresso solidarietà nei confronti della dottoressa. “Chiediamo luce sulla vicenda in particolare modo difendendo l’operato della guardia particolare giurata che forse ha agito nella concitazione dei fatti. Esprimiamo massima vicinanza all’ennesima vittima di violenza contro i sanitari”, ha dichiarato Giuseppe Alviti, presidente dell’associazione.
Anche Ciro Verdoliva, direttore generale dell’Asl Napoli 1 ha dichiarato: “Ho sentito la dottoressa. Le ho personalmente garantito che l’azienda è e sarà al suo fianco anche in tribunale. Niente può giustificare quanto accaduto. Un fatto che al di là del trauma fisico ed emotivo cagionato, mette a rischio l’assistenza. La direzione generale dell’Asl è pronta a reagire di conseguenza a queste aggressioni, sottolinea Verdoliva, ha già avviato una verifica interna volta a ricostruire quanto accaduto e a comprendere come le donne protagoniste dell’aggressione si siano introdotte, sembra addirittura “autorizzate”. Intanto la dottoressa è ora in convalescenza per 30 giorni, in quanto dalla violenza subita ha riportato una frattura al setto nasale.