Marano. Un regolamento di conti interno che va avanti da mesi e mesi (dalle primarie per la scelta del candidato sindaco) e che ormai avviene alla luce del sole. Prima di tutto attraverso i mezzi di informazione e i social network. Ormai, in casa Pd, la temperatura dello scontro interno è costantemente oltre i limiti di guardia. E volano gli stracci. L’ultima polemica, per molti versi annunciata e forzatamente amplificata da qualche organo di stampa poco attento alle dinamiche locali, risale a domenica scorsa, ai minuti, alle ore successive alla chiusura dei seggi che hanno decretato l’elezione all’assemblea regionale di Vanessa Renato (lista Tartaglione), Eduardo Simioli (lista Vaccaro) e Claudio Eusebio (lista Grimaldi). Stando ai semplici dati numerici e alle percentuali, a Marano la lista Tartaglione ha portato a casa il 51. 8 per cento dei voti. A quelle che appoggiavano Vaccaro e Grimaldi invece sono andate rispettivamente il 38.2 e il 10 per cento. Pur sommando i loro voti, le ultime due liste (i due capolista erano Simioli ed Eusebio) si fermano a 193 voti, mentre quella che ha sostenuto Assunta Tartaglione ne porta a casa 209. Parlare di sconfitta dei renziani (qualche organo di stampa si è spinto fino a tanto) appare pertanto operazione quantomeno discutibile. Fatto sta che gli sfottò, le polemiche velenose non sono mancate e che il segretario cittadino dei democrats, Matteo Morra, non certo renziano, è dovuto intervenire (anche sui social) per provare a stemperare gli animi. “E se la smettessimo di leggere e commentare la politica come se fosse un campionato di calcio, con tanto di tifoserie e con vittorie, pareggi e sconfitte da attribuire partita dopo partita? – ha evidenziato dalla sua pagina facebook Morra – La mia lettura delle recenti votazioni per il segretario regionale è che il Circolo Pd di Marano ha eletto tre suoi iscritti all’Assemblea Regionale. Un fatto inedito che potrà far sentire più forte la voce del nostro territorio negli organismi dirigenti del Partito democratico e che, come segretario del circolo locale, mi riempie di orgoglio”. Nella contesa entra anche l’ex sindaco Salvatore Perrotta, di certo più vicino alle istanze dei renziani. E lo fa non disdegnando l’arma dell’ironia e del sarcasmo: “C’è poco da discutere: se si guardano le percentuali e i voti la maggioranza del partito è renziana”. Poi, tra il serio e il faceto, aggiunge: “Sono un sostenitore dei diritti civili per le coppie di fatto – sottolinea – anche se va detto che certe accoppiate, almeno in politica, non producono grossi risultati”. E ancora: “Il nostro è un partito di centrosinistra, la democrazia cristiana è un’altra cosa. Sarebbe il caso di smetterla con certe polemiche, a mio avviso del tutto sterili. Dobbiamo provare a fare squadra e parlare di cose concrete, anche e soprattutto per la nostra città. C’è bisogno di uno scatto e di maggiore incisività – prosegue l’ex sindaco – anche nei confronti dell’amministrazione comunale: ferma, immobile”. Tema, quest’ultimo, che sembra interessare anche al segretario cittadino, che si sofferma sulla crisi interna all’amministrazione Liccardo: “Le contorsioni a cui assistiamo nelle ultime settimane erano ampiamente prevedibili e, per quanto ci riguarda, previste – argomenta Morra – Il sindaco si regge su una coalizione di centrodestra nata per vincere, ma non per governare. Più che una coalizione, una sommatoria di gruppetti privi di un progetto condiviso, a corto di idee e di proposte, che si stanno limitando a gestire l’ordinaria amministrazione”. Infine un passaggio sull’annunciata mozione di sfiducia al primo cittadino: “Stiamo predisponendo una mozione di sfiducia al resto dell’opposizione, anche per verificare se siano vere le voci secondo cui alcuni consiglieri, appartenenti a gruppi di opposizione che si autodefinivano i più intransigenti, sarebbero pronti a correre in soccorso del sindaco”.