NAPOLI – Non ci sarebbero dubbi per gli inquirenti, a sparare il 3 maggio a piazza Nazionale sarebbe stato proprio Armando Del Re. Tre gli indizi chiave che lo accuserebbero: il casco, le scarpe e la t-shirt. Armando Del Re è stato inquadrato più volte dalle telecamere di videosorveglianza presenti in città, prima, durante e subito dopo l’agguato di quel pomeriggio. Un agguato progettato quasi nei minimi dettagli. Il 29enne, molto probabilmente, sapeva che sarebbe stato ripreso dalle telecamere quindi aveva pensato bene di usare un travestimento per eludere o quanto meno distogliere l’attenzione delle forze dell’ordine.
Il tre maggio, Armando Del Re compare in tre frame ritenuti decisivi. Nel primo frame ha una felpa con il cappuccio, di colore grigio, mentre è seduto sul sellino posteriore della moto Honda che viene guidata dal fratello Antonio. Sono le 15.53 di due venerdì fa, da Secondigliano i due fratelli raggiungono piazza Poderico; altro frame, invece, è delle 16.59 dello stesso giorno, quando c’è già stata la sparatoria di piazza Nazionale: in questo caso, Armando Del Re viene inquadrato alla guida della Benelli gialla rubata, interamente vestito di nero, nella zona di via Liguori; alle 17.04, invece, la Benelli gialla è nella zona di Secondigliano, dove il killer viene immortalato sempre di spalle, ancora una volta con una felpa grigio chiara. (fonte IL MATTINO)
Secondo il gip Armando Del Re, era vestito a strati e si sarebbe liberato del giubbotto nero subito dopo la sparatoria. “Armando Del Re, quando si dava alla fuga alla guida del motociclo Benelli si liberava del casco e del giubbotto di colore scuro mostrando il medesimo abbigliamento e segnatamente una felpa di colore chiaro con cappuccio – di già rilevato dalle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza nella stessa data del 3.5.2019 nel mentre egli si trovava a bordo del motociclo di tipo Honda condotto dal di lui fratello Del Re Antonio”.
Insomma, ad incastrare i fratelli Del Re ci sarebbero più di un elemento. La t-shirt, ritrovata nella casa del 29enne il 5 maggio, dopo un blitz della Polizia, le scarpe di Armando che vengono inquadrate e fotografate prima e dopo il delitto e il casco, un indizio che viene ritenuto utile per dimostrare la presenza di Antonio Del Re in una attività di appostamento.
IL MOVENTE
Dietro il tentato omicidio di Salvatore Nurcaro, ci sarebbero questioni legate al traffico di stupefacenti. Crollerebbero, quindi, le piste di presunti tradimenti o quella dell’usura. Una faida tra narcos che sarebbe potuta terminare in una strage di innocenti. Come riporta IL MATTINO, “l’agguato di piazza Nazionale è stato generato da un profondo contrasto derivante dalla riscossione dei proventi delle attività illecite e segnatamente del traffico di narcotico insorto tra Antonio Marigliano (che non è indagato per la storia di piazza Nazionale) ed i sodali di costui (tra cui, ipotizzano i pm, anche i fratelli Del Re) da un lato, ed il Salvatore Nurcaro, dall’altro lato.”