Abbiamo vissuto gli ultimi mesi ancora una volta concentrati su rifiuti e miasmi. Quando non si respira purtroppo non è che viene voglia di pensare ad altro.
Giugliano, non dimentichiamo lo sviluppo della città
L’Arpac ancora non ha individuato le cause e la Regione, nonostante la palese saturazione dell’area, continua a costruire l’impianto di Ponte Riccio per smaltire le ecoballe. I Sindaci fanno belle conferenze e minacciano di gettare la fascia ma in concreto non hanno raggiunto nessun obiettivo.
Purtroppo però l’ambiente non è l’unica emergenza. C’è un territorio da rilanciare e ci sono tanti nodi da sciogliere.
Gli imprenditori della fascia costiera, ad esempio, vorrebbero presentare un progetto di finanza per rifare a loro spese il lungomare.
La nuova zona Pip di iniziativa privata sulla circumvallazione non si è capito che fine debba fare; così come non si è deciso che strada intraprendere per il mercato.Nel centro città ormai manca da quasi un anno la sosta a pagamento e l’assenza di controlli dopo il tramonto pregiudica il rilancio del commercio locale ormai ridotto all’osso.
Giugliano come le altre città d’Italia dovrebbe preparasi a spendere i fondi del PNRR ma è palese che manca sia un disegno progettuale che un supporto tecnico per portare avanti idee ambiziose.
La macchina amministrativa in questi mesi ha collezionato ritardi e segni di malfunzionamento: dalla mancata partecipazione alla conferenza dei servizi per il mini inceneritore di Castaldo alla questione dell’autorizzazione per il nuovo ospedale.
Purtroppo Giugliano sconta una carenza di personale che dovrebbe essere una vergogna nazionale. E come Giugliano tanti comuni del territorio.
Dovremmo avere almeno il doppio dei dipendenti al Comune ed il triplo dei vigili. Almeno. Il neo Sindaco di Napoli ha chiesto mille assunzioni. È un treno da non perdere.
Su questo dovrebbero a mio avviso lavorare i nostri parlamentari. Abbiamo per una volta tre forze in maggioranza: Topo, Castellone e Micillo.
Propongano subito, senza perdere più minuti preziosi, una norma che permetta alle città con più di centomila abitanti, non capoluoghi di provincia, di poter avere le risorse ed i mezzi per essere amministrate. Così non si può andare avanti. Giugliano merita una legge speciale.
Il PNRR è l’ultima possibilità che abbiamo per provare a cambiare le cose. Dobbiamo immaginare un piano di sviluppo di questa città.
Non provarci sarebbe un peccato mortale. E Giugliano già ne ha troppi sulla coscienza.