Napoli. Caos a Mezzocannone. Notte di tensione, con parapiglia e contusi nel centro storico di Napoli. Secondo quanto riferiscono i carabinieri, il loro intervento come riporta l’Ansa è stato sollecitato dai residenti per la musica che proveniva da uno stabile, il ‘Mezzocannone occupato’ – nella omonima strada del quartiere universitario – nel quale era in corso una festa. L’immobile, in disuso da anni dopo essere stato sede di uffici amministrativi, è luogo di attività di collettivi universitari ed esponenti dei centri sociali.
I carabinieri riferiscono che, una volta sul posto, si sono visti chiudere in faccia il portone da parte degli occupanti dai quali – spiegano i militari – è partito il lancio di bottiglie, che hanno colpito due dei carabinieri presenti, vittime anche di ingiurie. Sul posto sono stati fatti arrivare rinforzi. Momenti di tensione quando i carabinieri hanno cercato di entrare nello stabile. Nel parapiglia coinvolti anche alcuni occupanti. Alla fine due persone, di 25 e 24 anni, sono state denunciate per oltraggio a pubblico ufficiale e per essersi rifiutate di fornire le generalità.
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In una lunga nota degli esponenti dei collettivi, che hanno anche diffuso un video, si denuncia “il fermo di un attivista che riprendeva con lo smartphone i tentativi dei Carabinieri di sfondare l’ingresso di Mezzocannone e l’accanimento di ben quattro militari su un attivista rimasto all’esterno dello spazio occupato con calci, manganellate e pugni. Una scena di follia pura che ha visto concentrarsi in via Mezzocannone, lo ricordiamo, ben undici auto dei Carabinieri e un mezzo dei vigili del fuoco fino alle 4:30 del mattino. Il tutto, è opportuno sottolinearlo, per interrompere una festa di compleanno con la partecipazione degli studenti delle scuole superiori”.
Nel comunicato si sostiene anche che, quando sono arrivati i carabinieri “la festa giungeva ormai a conclusione e il volume era stato immediatamente abbassato in maniera definitiva, l’impianto acustico veniva spento del tutto. I Carabinieri non contenti chiedevano di identificare tutti i presenti alla serata, circa una cinquantina di persone vista l’ora tarda, per lo più studenti”. Secondo gli attivisti “i carabinieri provavano a sfondare il portone con l’uso di manganelli e calci, i vetri esterni di Mezzocannone occupato andavano in frantumi”. Poi le tensioni e il parapiglia fino all’epilogo senza altri incidenti.