Giugliano. Colpo al clan Mallardo, sequestro da 3 milioni a noto imprenditore del pane

Sequestro di beni per 3 milioni di euro agli eredi di un esponente dei “Mallardo” tra Giugliano e Villaricca. I carabinieri della compagnia di Giugliano hanno eseguito un provvedimento di sequestro emesso dal tribunale di Napoli nei confronti degli eredi di Giuliano Pianese alias “Giulianiello”, coinvolto nell’operazione “Grande Malato” e ritenuto un esponente di spicco del clan “Mallardo”, il sodalizio criminale di tipo camorristico operante nel giuglianese dedito anche all’imposizione dell’acquisto del pane alle attività commerciali della zona.

Nel corso di indagine patrimoniale i militari hanno dimostrato la notevole sproporzione tra i redditi dichiarati dal nucleo familiare di Pianese e i beni posseduti. Il Tribunale ha pertanto disposto il sequestro di due ville e del capitale sociale di un’azienda di panificazione sita sulla circumvallazione esterna di Giugliano per un valore complessivo stimato 3 milioni di euro.

Le dichiarazioni dei redditi negli anni andavano dai 15 ai 30mila euro ma i beni posseduti erano di svariati milioni di euro. I militari hanno apposto i sigilli a due ville dove vivono i familiari di Pianese e al capitale sociale di un’azienda di panificazione sul “doppio senso”. Pianese era sulla carta dipendente dell’Asl Napoli 2 nord ma fu arrestato nel 2015 insieme ad altri esponenti di spicco della cosca giuglianese. L’accusa è di associazione per delinquere. Per quel processo ancora non è stato giudicato.

I carabinieri nel corso di indagini patrimoniali hanno dimostrato una notevole sproporzione tra i redditi dichiarati dal nucleo familiare di Pianese e i beni posseduti. Le loro dichiarazioni dei redditi negli ultimi anni andavano poco oltre i 30mila euro. In alcuni casi la famiglia Pianese aveva anche dichiarato redditi per 15mila euro. In realtà le indagini hanno dimostrato che i beni in loro possesso erano di gran lunga superiori. Pianese è a processo perché ritenuto elemento di spicco. Il ruolo che avrebbe avuto all’interno dell’organizzazione sarebbe stato quello relativo alla distribuzione del pane, un affare gestito attraverso l’azienda a lui facente capo. E proprio di quell’azienda oggi è arrivato il sequestro del capitale sociale.

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