Dovrà espiare l’ergastolo Vincenzo Palma. L’uomo di Giugliano, classe ’54, è stato riconosciuto colpevole dell’assassinio di Antonio Tullio, avvenuto a Licola nel 1990. A Palma sono addebitati i reati di omicidio aggravato, associazione a delinquere di stampo camorristico, detenzione e porto abusivo di armi, rapina e ricettazione. Il killer è stato condotto presso il carcere di Secondigliano. A notificare l’ordinanza di espiazione pena i carabinieri della Compagnia di Giugliano.
Era metà febbraio di 29 anni fa: nell’area flegrea, tra Giugliano, Marano e la fascia costiera, imperversava la faida di camorra per il controllo della droga tra vecchi clan e i fedelissimi di Raffaele Cutolo, il boss della NCO. Tullio fu trucidato a colpi di pistola nell’agenzia immobiliare del cognato in via San Nullo. Il suo omicidio fu la risposta ad un altro agguato, quello che costò la vita a Giacomo Migliaccio, di Mugnano, 33 anni, avvenuto pochi giorni prima.