Aversa. Iniziano a diventare più nitidi i contorni della ricostruzione dell’omicidio Picone, consumatosi poco meno di una settimana fa in viale Europa. I carabinieri hanno chiara la dinamica del delitto, ma resta ancora un mistero il movente dell’agguato.
Diverse le piste battute dagli inquirenti, tutte legate alle tante attività criminali gestite a Teverola dal 26enne. Alla base dell’assassinio – come riporta Il Mattino – potrebbe esserci un presunto tradimento di Nicola Picone nei confronti di un suo socio, con il quale dirigeva un’azienda automobilistica.
Pare che il giovane dovesse restituire una cospicua somma ai soci con i quali era in affare. Si tratta, però, di un’ipotesi che solo al termine delle indagini potrà essere confermata. Intanto, dagli ultimi interrogatori e perquisizioni, è emerso che la famiglia di Nicola sarebbe stata minacciata – per motivi ancora tutti da chiarire – qualche settimana prima dell’omicidio. Insomma il denaro mal gestito, associato a una serie di debiti contratti nel mercato della droga, e a un altro errore del 26enne, potrebbero rientrare tra le le cause della sua morte.
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